Albertini avverte Formigoni:"Se parlo ti rovino"
L'ex governatore della Lombardia scarica l'ex sindaco di Milano nella corsa al Pirellone. Lui non ci sta
Ha aspettato che Pdl rinnovasse l'alleanza con la Lega e che Mario Monti si schierasse dalla parte dell'ex sindaco di Milano per scaricare Gabriele Albertini nella sua corsa a governatore della Lombardia. Eppure fino a qualche giorno prima aveva definito Albertini il candidato "ideale" alla sua successione, "l'unico" in grado di far vincere il centrodestra. Cosa ha fatto cambiare idea a Roberto Formigoni solo lui lo sa. Le malelingue sostengono che dopo che il Cavaliere domenica scorsa ha rinnovato l'alleanza con Maroni, l'ex presidente della Regione abbia trattato un posto in Parlamento per sé e per un pugno di fedelissimi. "Smentisco in maniera radicale che si sia mai parlato di posti per me e i miei amici in Parlamento o in Regione", ha negato Formigoni su Twitter per poi ribaltare le accuse su Albertini: "Cerca altre poltrone oltre a quella di europarlamentare del Pdl". L'avvertimento - Non si è fatta attendere la reazione dell'ex sindaco di Milano. "Io faccio un avvertimento a Formigoni: non mi inquieti troppo. Perchè posso fare delle dichiarazioni che lo metterebbero a terra. E lui sa di cosa sto parlando", ha detto Gabriele Albertini spiegando che "i colloqui, che hanno riguardato argomenti molto vicini a lui, sono avvenuti nel mio ufficio e sappiamo di cosa stiamo parlando. Quindi non parliamo di poltrone perchè non credo che abbia argomenti, diciamo, apprezzabili da rappresentare". Il passo indietro - Le dichiarazioni ovviamente hanno scatenato un vespaio di polemiche. "Se sa qualcosa lo dica", è stato l'appello della sinistra mentre a destra l'avvertimento è stato letto come un "messaggio mafioso". Da parte sua Albertini ha poi corretto il tiro. "In merito a ricostruzioni fantasiose che vedo e sento rispetto alle mie dichiarazioni, tengo a precisare che il progetto politico costruito con Formigoni in questi mesi è stato oggetto di lunghi incontri, ragionamenti politici ed elettorali spesso avvenuti nel mio ufficio di lavoro. A questi incontri e ragionamenti e a null'altro, tantomeno di natura penale, mi riferivo nelle mie dichiarazioni". "Con Formigoni - ha spiegato Albertini - ci siamo lasciati con un reciproco accordo sul doveroso rispetto del riserbo di quegli incontri. Riserbo che intendo rispettare, come ho fatto sino ad oggi. Non intendo però - conclude - essere attaccato su appetiti di poltrone o scambi di potere che non sono nella mia natura nè nell'ottica del mio impegno politico".