Un'altra figuraccia di Santoro:Ruotolo si candida con Ingroia
La spalla del "teletribuno" accetta la corte del pm e corre nel partito della Rivoluzione Civile
"Antonio, io ci sto" . Così, in una lettera pubblica inviata al sito di Rivoluzione civile, Sandro Ruotolo risponde all'invito lanciato via Twitter dall'ex procuratore di Palermo, Antonio Ingroia, confermando l'intenzione di candidarsi con la lista Rivoluzione Civile. Le malelingue sostengono che il magistrato candidato premier avrebbe voluto imbarcare Michele Santoro, ma che al rifiuto del padrone di casa di Servizio Pubblico, abbia ripiegato sulla sua spalla di sempre. Fatto sta che un altro giornalista lascia il taccuino per uno scranno al Parlamento. Indipendente - Sandro Ruotolo sostiene di essere un giornalista indipendente, di avere in tasca solo la tessera dell'Anpi (Associazione nazionale partigiani) in realtà la sua storia dimostra il contrario. L'ex giornalista Rai esperto di mafia, è stato iscritto al Pdup (partito di unità proletaria) poi è passato al Pci che però ha mollato quando ci fu la trasformazione in Pds. Anche la sua carriera giornalistica è fortemente connotata a sinistra. Assunto in Rai a Napoli ben presto si trasferisce al Tg3 di Sandro Curzi: è qui che conosce Santoro (anche lui già iscritto al Pci) e da allora non lo ha più mollato. Da Samarcanda al Raggio Verde, a Anno Zero fino a Servizio Pubblico hanno sempre fatto coppia fissa. Lettera pubblica - "Caro Antonio -si legge nella lettera inviata al sito del movimento- accetto con entusiasmo la candidatura nella lista di Rivoluzione civile che tu e Luigi De Magistris mi avete proposto. Ci ho pensato e riflettuto dopo aver firmato l'appello 'io ci sto' con il quale donne e uomini della società civile si sono impegnati a sostenere il progetto per costruire un'alternativa di governo al berlusconismo e alle politiche liberiste del governo Monti". "Non ho dubbi -continua Ruotolo- quando affermi di voler difendere i valori dei nostri padri costituenti. C'è un articolo della carta costituzionale per il quale mi sono battuto in tutti questi anni e per il quale penso sia necessario battersi ancora: l'articolo 21, quello che garantisce la libertà di pensiero, la libertà di informare e di essere informati. C'è bisogno di libertà nel nostro Paese ma in gran parte del territorio nazionale questa libertà -conclude Rutolo- viene preclusa dalla presenza delle mafie e delle illegalità, dalle cricche che hanno impoverito la nostra terra". Ingroia partigiano - "Caro Sandro, sì, ci sono questioni er le quali vale la pena battersi e provo un'immensa gioia nelpensare che ti batterai con noi e che da oggi alla tessera dell'Anpi che come me da sempre tieni nel portafoglio aggiungerai la spilletta di Rivoluzione civile appuntata sulla giacca", gli ha risposto Ingroia. "Sandro ci batteremo insieme e saremo sempre di più, diventeremo moltissimi, in nome della studentessa di Scampia, in nome dell'articolo 21, in nome di quei principi sacri sanciti dalla Costituzione italiana che davvero è la più bella al mondo. Quella della quale anch'io, come te, mi sento partigiano".