Facci: chi farà opposizione? Forse Emilio Fede...
Un esercito di candidati, da Ingroia a Giannino, pronti a tornare al loro vecchio lavoro in caso di sconfitta. E allora...
di Filippo Facci Il punto non è solo chi governerà, ma chi farà opposizione. Perché l'opposizione è importante, e le prerogative del Parlamento, e la democrazia eccetera: mai poi? Grillo manco è candidato, e comunque, prima di smentire, ha già detto che tornerà a far teatro: nell'emiciclo lascerà i suoi ragazzini smarriti. Ingroia ha detto che tornerà in Guatemala «se non dovesse andare bene». Di Pietro ormai è una terza fila. De Magistris è rintanato a Napoli. Vendola, sino a prova contraria, è il governatore della Puglia. I Radicali sono fantastici ma non li eleggono o non li invitano in tv. Si passa a destra: Berlusconi non è noto per essere un presenzialista dell'aula. Maroni sarà impegnato in Lombardia. Tremonti più di tanto non si sporca le mani. Oscar Giannino, se gli va male, ha detto che tornerà a fare il giornalista. Vedremo la Meloni e Storace, ma li snobbano già adesso. Si passa al centro: figuratevi se uno come Monti si mette a fare mozioni e interpellanze: neanche coi guanti d'amianto. Montezemolo, alla fine, non c'è. Non c'è neanche Riccardi. Bene: e allora non sarà mica, se il Pd vincesse tutto, che alla fine rimarremo ancora lì con Fini e Casini che fanno dichiarazioni al Tguno? Forse neanche, perché sono entrambi ex presidenti della Camera e se la tirano un casino. E allora chi?