Travaglio sfotte i premier "tombeur di Angela"

Da Prodi a Renzi: la Merkel "colpita" da tutti. E tutti sono andati a fondo

Il segreto deve essere stato farle incontrare, per primo, Romano prodi. Uno che certo non è nè un adone, nè uno che suscita entusiasmo "a pelle". Ma Angela Merkel, quella notte del 4 luglio 2006, rimase "colpita" da quella favolosa Italia che a Dortmund sbaragliò la sua Germania nella semifinale dei Mondiali. E rimase colpita anche dal Mortadella che le sedeva accanto in tribuna. Da lì, almeno a parole, per i nostri premier in visita in terra teutonica, è stata una passeggiata dietro l'altra. Il "resoconto" lo fa Marco Travaglio nel consueto editoriale sul Fatto quotidiano, in cui fa notare come Frau Angela sia rimasta alla cancelleria dal lontano 2005 mentre a palazzo Chigi si alternavano Berlusconi, Prodi, ri-Berlusconi, Monti, Letta Enrico e Renzi. Travaglio ricorda la visita della Cancelliera a Roma nel marzo 2007, con Prodi e Veltroni a farle da guide per musei. Il commento di Angela? "Molto colpita". Nel novembre 2011 tocca a Monti a Strasburgo, dove la Merkel, ricorda Travaglio, si dice "molto impressionata dalle misure" ovviamente "strutturali" adottate dal Prof. Nell'aprile 2013 è la volta di Letta e qui la Merkel si dice "colpita", "rallegrata", addirittura "gioiosa". L'altro giorno, nonostante il cappottone stile "Totò e Peppino a Milano", allacciato pure male, a fare colpo è  anche Matteo Renzi: la Merkel? "Molto colpita e impressionata". Insomma, un clichè. O peggio, visto la fine che hanno fatto premier e riforme tanto esaltate dalla signora di Berlino. Forse involontariamente (chissa?), Travaglio rende l'onore delle armi a Silvio Berlusconi. Che, scrive, finì sì seppellito dalle risatine di Markel e Sarkozy, ma fu l'unico del quale la Cancelliera non si disse "colpita" o "impressionata". Per forza: come scrive il "Manetta", il Cavaliere fu l'unico che andò a Berlino cercando di imporre lui qualcosa (il fondo salva-Stati di Tremonti) a lei e non viceversa. E a frau Angela la cosa non andò giù.