Calcio e tv, Cielo che gol è un flop: Simona Ventura dimezzata
Ascolti deludenti e formula che non ingrana: da domenica prossima SuperSimo e Alessandro Bonan "divorziano" e cambiano format
di Alessandra Menzani Come direbbe lei il suo programma è «durato quanto un gatto in tangenziale». Cioè pochino. Non è riuscito a Simona Ventura l'esperimento di tornare ai fasti di Quelli che il calcio portando il contenitore domenicale sportivo sul satellite con i gol, i vip, le interviste, i collegamenti, insomma un mix di sport e intrattenimento. Cielo che gol è più che altro un Cielo che autogol o meglio Cielo che gollonzo (per dirla alla Gialappa's) o altri entusiasmanti giochi di parole; fatto sta che la trasmissione non andrà avanti così come è stata strutturata inizialmente, ma sarà ripensata. Non chiude, ma sarà diversa. «Cielo che gol raddoppia», annuncia il comunicato stampa. In realtà se prima durava dalle 14 fino alle 18.30, da domenica 13 sarà spezzata in due e la coppia dei conduttori, la Ventura e il giornalista sportivo Alessandro Bonan, non convivrà più. Simona avrà un'ora e mezzo a partire dalle 17 con i gol del campionato; Bonan dalle 21, in prima serata. L'unica cosa che non cambia è il canale: Cielo. Niente collegamenti, niente ospiti vip, niente diretta alle 14 (già che sono in vena di cambiamenti consigliamo anche l'abbattimento della scenografia azzurra tristanzuola simil Telenova). Il tentativo di riproporre una specie di Quelli che il calcio è andato male (ascolti dallo 0 virgola all'uno virgola) forse perché quel genere di contenitore ora si addice più a Victoria Cabello, colei che ha preso degnamente il posto di Supersimo, forse perché mancava una spalla comica alla Gene Gnocchi o il contorno di imitatori eccellenti, forse perché la stagione della Ventura che punta il dito alla telecamera è finita, come quel modo sovreccitato di fare televisione. Che apparteneva a una Simona ingioiellata e piena di croci Dolce e Gabbana che, giustamente, la diretta interessata ha riposto nei ricordi. La Ventura è stata ed è una maestra, non è improvvisamente diventata incapace, ma i tempi cambiano ed è giusto capire cosa si addice ai vari momenti della propria carriera. Infatti di Cielo che gol non è tutto da buttare, anzi. Simona ha dimostrato di saperci fare nei faccia a faccia con personaggi controversi o borderline (dalla Minetti a Sara Tommasi), sa porre le domande giuste, quelle che farebbe la gente comune. La faccia di bronzo, il non avere padroni salvo il «pubblico sovrano» ne fanno una convincente intervistatrice (meglio lei di Fabio Fazio) e, a nostro modestissimo parere, è quella la strada che deve prendere. Non ci sembra molto nelle sue corde quel non meglio identificato «programma sul sociale» che ha annunciato per il 2013. Meglio un one woman show dove possa essere se stessa: impetuosa e cattiva il giusto.