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Severgnini, un Italian in politica, Beppe si candida con il Pd

La squadra dei giornalisti in politica diventa sempre più grossa. E soprattutto quella del Corriere. Il Pd da sempre pesca tra i cronisti. Già in passato ha candidato la Gruber, Santoro e Sassoli

Ignazio Stagno
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Ormai dopo il partito delle toghe c'è il anche il partito dei giornalisti. La campagna elettorale sembra una campagna acquisti negli ordini professionali. Il Pd si dà da fare più di tutti. Dopo Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, che è uscito dalla magistratura per approdare alle liste dei democratici si è aperta la corsa all'ordine dei giornalisti. Mucchetti del Corriere della Sera è stato il primo. Ora tocca ad uno dei più famosi, sempre made in Corriere: Beppe Severgnini. Il giornalista autore di diversi libri di successo come "Italians", ora sceglie di andare con il Pd. La scelta fa discutere. la squadra dei giornalisti in politica comincia a lievitare in maniera preoccupante. Il cronista per definizione racconta i fatti e la politica in maniera quanto più possibile oggettiva. Se scende in campo perde una buona parte della sua credibilità giornalistica. E a non approvare la scelta di Mucchetti e Severgnini è Enrico Mentana, direttore di tg La7: "Dopo Mucchetti pure Severgnini "sale" col Pd. Ripeto: rispetto ma dissento. Mi mancheranno i vostri articoli. Ma mancheranno molto più a voi. Mucchetti è un grande giornalista e il pd è partito serio. Ma resto della mia idea: per noi giornalisti entrare in politica è un controsenso". In queste ore però è giallo sulla candidatura del cronista del Corriere. Il quotidiano ItaliaOggi sostiene che la notizia sia una bufala. Ma l'Unità ben informata sulle liste Pd lo ha dato la notizia sul quotidiano di questa mattina. Sul profilo twitter di Severgnini tutto tace non c'è nessuna smentita. I precedenti - In passato il Pd ha già portato in lista tanti nomi del giornalismo di casa nostra, basti pensare a Lilli Gruber, Michele Santoro candidati all'europarlamento. Stessa sorte per David Sassoli che ora dopo un primo giro di giostra, si è candidato sempre con il Pd alle primarie per la candidatura a sindaco di Roma. Ma nelle redazioni chi resterà a raccontare la politica? Si spera qualche giovane in più. Almeno la fuoriuscita di qualcuno può corrispondere ad un ricambio generazionale. 

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