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Merkel in tv a Capodanno col nuovo look: addio verde, ora c'è la giacca argento

La Cancelliera parla ai tedeschi e prevede un "2013 economicamente più difficile, ci sarà bisogno di lavorare sodo". Nell'attesa del rigore, si regala una botta di vita

Giulio Bucchi
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In Germania nel 2013 non ci sarà spazio per il verde speranza. La cancelliera Angela Merkel, nel suo discorso di fine anno, ha avvertito i tedeschi che i prossimi 12 mesi saranno "anche più difficili" economicamente rispetto al 2012, e ha deciso di farlo capire anche visivamente: via la giacca verde speranza, appunto, esibita in tanti vertici europei dove Berlino ha potuto fare la voce grossa davanti a partner traballanti o troppo condiscendenti. Certo, sul colore del nuovo capo d'abbigliamento sfoggiato in tv si può discutere: un argento vivace più adatto alla discoteca che alla scrivania con veduta sul Bundestag, con tanto di taglio sagomato, collo arrotondato e manica a tre quarti. Tant'è, forse in vista del rigore che verrà anche dalle sue parti Angela si è voluta regalare una botta di vita. Le paure di Berlino - "So che molti sono naturalmente preoccupati dall'arrivo del nuovo anno e la situazione economica non sarà infatti più facile ma piuttosto più difficile nel nuovo anno", ha detto la Merkel il cancelliere tedesco nel messaggio video registrato, che comunque ha   aggiunto che "questo non ci deve buttare giù, anzi al contrario". Le parole di Angela appaiono in contrasto con le recenti assicurazioni fatte dal ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaueble, riguardo al fatto che sarebbe stata superata la fase più   critica all'interno dell'Eurozona. "Il peggio è alle nostre spalle", aveva detto. Ma ora, con la crisi che potrebbe colpire le esportazioni, anche il gigante teutonico inizia a temere di avere i piedi d'argilla: "La crisi non è assolutamente finita - ammonisce la cancelliera -, abbiamo bisogno ancora di molta pazienza, di disponibilità a lavorare sodo e assistenza previdenziale per tutti, e l'importanza di questo equilibrio si riflette nella crisi del debito in Europa".

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