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"Repubblica" ci vieta di parlare degli (orridi) calzini della Boccassini

Facci e Boccassini

Su "Chi" il servizio su Ilda, come ogni settimana ci sono pagine dedicate ai personaggi pubblici. Ma se tocchi la toga anti-Cav è subito scandalo...

Andrea Tempestini
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  di Filippo Facci Prologo. Il settimanale Chi, ogni settimana, pubblica foto di vari personaggi e ne commenta il look e i comportamenti. Tra altri, nell'ultimo numero, è toccato pure a Ilda Boccassini: si vede la pm che cammina con «calze in lana multirighe» e c'è una foto che la ritrae mentre butta una cicca di sigaretta per terra: stop, fine. Ora l'epilogo. La cosa è bastata perché Repubblica ci facesse un'intera pagina, là dove si denuncia che «i media di Berlusconi cercano di triturare, infangare, colpire qualunque persona venga considerata un pericolo». Si cita un grave precedente: quando a Mediaset inquadrarono i calzini turchesi del giudice Raimondo Mesiano - oggettivamente inguardabili, come il servizio che li ritraeva - e venne fuori un putiferio perché lui aveva appena condannato Berlusconi. Ciò posto, quattro banali considerazioni: 1) Diteci che è vietato parlare delle calze dei magistrati e chiudiamola qui. Fate un decretino, una circolarina del Csm, ci basta saperlo. 2) Magistrati, sappiate che siete personaggi pubblici pure voi, e se camminate col look che pure preferite - soprattutto in via Montenapoleone, come la Boccassini - poi non potrete lagnarvi. 3) Buttare cicche per terra, comunque, è contro la legge: a Singapore becchi 500 dollari di multa e non c'è neanche Repubblica a difenderti;  4) Berlusconi non è un genio: ma se i suoi nemici vanno avanti così,  significa che sono scemi loro. Guarda la gallery di Ilda la rossa  

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