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Tabacci che flopMa fa il pienodi voti nei paesidella camorra

L'esponente Udc si ferma all'1,4%, dietro persino a Laura Puppato. Ma a Casoria e Caivano ha il 50%, ad Afragola il 30

Matteo Legnani
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Parlamentare per la prima volta vent'anni fa. Presidente della Regione Lombardia tra il 1987 e il 1989. E assessore al Bilancio del Comune di Milano guidato al sindaco arancione Giuliano Pisapia. Candidato alle primarie del centrosinistra, oggi Bruno Tabacci ha raccolto i risultati di una vita passata nella politica: 1,4%. Dietro persino a Laura Puppato (2,6%), una che (con tutto il rispetto) fino a un paio di mesi fa nessuno sapeva chi fosse. Quinto su cinque candidati (ma non fu male neanche la performance alle comunali milanesi, quando da candidato nelle file Udc a sostegno di Letizia Moratti, arrivò terzo tra quelli del suo partito). Pochi voti, dunque. Tranne che nella periferia napoletana. Quella (purtroppo) nota alle conache per le imprese della camorra. A Casoria, ad esempio, Tabacci su 4mila voti ne ha presi più della metà. Ad Afragola ha preso un terzo dei 1.500 voti per le primarie. A Caivano ha conquistato 600 voti su 1.200.

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