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Ciccio u'guastato tradito dalla sua fede per il Milan

Nicoletta Orlandi Posti
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  E' stata anche la sua grande passione per il Milan a tradire "Ciccio u'guastato". Francesco Leone quelle scarpe rosse con i lacci neri che amava tanto non se l'è tolte neanche quando ha messo in atto il sequestro lampo ai danni del ragionier Spinelli. E proprio quelle scarpe l'hanno incastrato: gli inquirenti le hanno trovate a casa sua quando sono andati a prenderlo. Le indossava la notte del blitz in casa Spinelli, ma pure i giorni precedenti al rapimento, quando alcuni filmati delle telecamere della stazione di Malnate (Varese) telefonava a casa del ragioniere presumibilmente allo scopo di verificare se i coniugi fossero in casa. Eppure Ciccio avrebbe dovuto sapere che un dettaglio così appariscente avrebbe potuto inchiodarlo. Così come quella bottiglietta lasciata sul luogo del delitto: gli inquirenti ci hanno trovato sopra il suo Dna. Leone, ritenuto il capo della banda, vanta un discreto curriculum criminale. La sua carriera inzia a Bari, la sua città, nel 1982. Da quel momento comincia un percorso che lo porta a essere protagonista di una serie di episodi di grande clamore, come la fuga nel 1993 dal carcere di massima sicurezza di Turi (Bari) nel quale era rinchiuso per aver commesso una rapina da un miliardo di lire nella sede centrale di Bari della Cassa di Risparmio in Puglia: anche in quel caso aveva utilizzato il sistema del sequestro lampo, tenendo in ostaggio il direttore della filiale nella sua casa. L'uomo fu fotografato sotto una bandiera con la stella a cinque punte delle Brigate Rosse nel tentativo di depistare le indagini, ma fu tutto inutile.  Leone entra ed esce dal carcere. E continua a delinquere: soprattutto rapine in banca e in uffici postali. Nel 1996 diventa collaboratore di giustizia, testimone chiave nel maxiprocesso di Bari "Conte Ugolino" contro 140 affiliati alla Sacra Corona Autonoma. Nelle sue deposizioni racconta di essere stato affiliato a 13 anni e di aver fatto carriera assumendo i gradi di "picciotteria, camorrista, sgarrista e infine santista". La sua vita da pentito dura poco, e dopo essere uscito dal programma di protezione, nel 2000 è arrestato dalla squadra mobile di Roma mentre tenta di sequestrare un ufficiale dell'Aeronautica militare addetto ai pagamenti di stipendi e tredicesime dell'aeroporto di Ciampino. Leone si finge commissario di polizia (con tanto di divisa) e gli intima di aprire la cassaforte contenente 4 miliardi di lire. Nonostante i suoi precedenti (che dai sequestri spaziano dunque alle rapine, alla detenzione di armi, alla droga, al tentato omicidio) fino a ieri era un uomo libero, tanto che domenica scorsa è stato fotografato alla stadio per la partita Milan-Fiorentina.  Ciccio u'guastato, arrestato ieri a Paliano, in provincia di Frosinone, era l'unico professionista della banda. Con lui sono finiti in carcere Alessio Maier, pregiudicato di 46 anni originario di Como, arrestato a Malnate, e Pierluigi Tranquilli, nato a Palestrina (Roma) 34 anni fa, incensurato, catturato al casello autostradale in direzione di Valmontone. Tre albanesi gli altri componenti della banda: Marjus Anuta, di 28 anni, e i fratelli Ilirjan e Laurenc Tanko, rispettivamente di 33 e 39 anni, arrestati a Rovato (Brescia). Sono tutti pregiudicati per reati non specifici. Tanko era ricercato per evasione dai domiciliari. Anche Maier non sembra un esperto del campo, come conferma l'arresto nel 2005 per associazione a delinquere legata a un traffico di automobili.   

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