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Orgoglio Daniela"Io come Marine Le Pen?Per me non è un'offesa"

La "pasionaria" azzurra replica alla Gelmini. Poi avverte Alfano: "Devi chiedere a Silvio di candidarsi. E caccia il traditore Fini"

Matteo Legnani
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  Nel giorno (giovedì) dell'ufficio di presidenza che ha decretato la fine non formale ma fattuale del Pdl e che qualcuno già definisce "il 25 luglio di Berlusconi", Daniela Santanchè era rimasta in silenzio. Cosa inusuale per una come lei che non è solita censurarsi o mandarle a dire. Ma la prudenza lo richiedeva, in un momento in cui già molti (forse troppi) starnazzavano su quanto accadeva a via Dell'Umiltà. Ma oggi, dalle pagine de La Stampa, la "pasionaria" del Pdl, dice tante cose. La prima, e la più politica, è che il partito (o quel che ne rimane) ha una paura blu di Berlusconi. Se il Cav presentasse una sua lista (mettendoci dentro a quel punto chi gli pare), quel che rimane del Pdl verrebbe spazzato via: gli azzurri finirebbero con ogni probabilità sotto il 10% e la grandissima parte di quelli che oggi siedono a Montecitorio e a Palazzo Madama finirebbe ai giardinetti col cane o i nipotini. Per questo, spiega la Santanchè a Michele Brambilla, "il partito, per bocca del segretario Alfano, deve chiedere in modo solenne a Berlusconi di scendere in campo". Lei è convinta che il Cavaliere accetterebbe "per senso di responsabilità. Un altro Berlusconi noi non ce l'abbiamo, e lui lo sa". Se poi alla richiesta Silvio rispondesse "no grazie, è venuto il momento che corra qualcun altro, ecco soltanto se c'è questa chiarezza si possono fare le primarie". Ma alle prossime elezioni ci sarà un Pdl? Risposta: "Sicuramente no. Anche giovedì si è deciso di cambiare il nome". La "pasionaria" azzurra avverte poi Angelino Alfano: "Deve prima di tutto rispondere a Fini, il quale ha detto che con un Pdl senza Berlusconi si può trattare. Fini è il traditore, se il Pdl e l'Italia si trovano in questa situazione, se c'è Monti, è solo colpa di Fini. Il suo è il bacio della morte". E replica a Mariastella Gelmini, che nei giorni scosi l'aveva paragonata a Marine Le Pen, leader della destra francese: "Alla Gelmini rispondo così: io vorrei morire berlusconiana, e non democristiana. E poi essere paragonata a Marine Le Pen per me non è un'offesa".  

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