Parla Eddy, il fidanzato di Nichi: "Chiamatemi first gentleman"
L'italocanadese Testa si espone a Vanity Fair: "Adesso non mi voglio più nascondere. Ricordo il nostro primo incontro: mi portò a scoprire le meraviglie della vecchia Roma..."
Nel processo per abuso di ufficio ha scelto, per la prima volta, di stargli pubblicamente accanto. E all'indomani dell'assoluzione Eddy Testa, compagno italo-canadese del governatore della Puglia Nichi Vendola, decide dopo anni di silenzio di raccontarsi a Vanity Fair, che pubblica la lunga intervista nel numero in edicola da mercoledì 7 novembre. Come si è sentito, al processo, nel ruolo di first lady? "Preferisco l'espressione first gentleman. In passato ho sempre preteso il rispetto più assoluto della mia riservatezza e della mia privacy. Ora non ho più intenzione di nascondermi. Ogni volta che potrò, e ogni volta che vorrò, sarò accanto a Nichi". Romanticherie pugliesi - Testa ricorda il primo incontro con Vendola: "E' stato un incontro del tutto casuale, in un bar della Capitale in una caldissima serata di inizio settembre. Abbiamo cominciato a chiacchierare, Nichi si è subito offerto di accompagnarmi a scoprire alcuni angoli incantati della vecchia Roma. Davvero una bella passeggiata, non è mai più finita". Oggi dove vivete? "Nel borgo antico di Terlizzi... Tutti sanno di noi, ma mai un episodio spiacevole: siamo sempre accolti con grande cordialità. Il Sud Italia è molto, molto più aperto di quanto non si immagini. Io e Nichi ci sentiamo piuttosto discriminati da uno Stato che non riconosce i nostri diritti, che quasi non ci vede, e che sembra troppo condizionato da una classe dirigente ipocrita e arretrata". Matrimoni gay o c'è altro? "Parliamo di stessi diritti per tutti". Anche di avere dei figli? "Noi ne vorremmo più di uno". Ma com'è il governatore della Puglia in versione domestica? "Per me è sempre lo stesso Nichi. Spesso intona delle canzoncine che inventa lì per lì, facendomi credere che si tratti di vecchie canzoni d'amore. E io ci casco".