Branciamore de I Cesaroni ricattato dalla pornostar: soldi per nascondere rapporti
Matteo, insieme ad altri vip, avrebbe dovuto sborsare fino ai 40 mila euro per eliminare il proprio nome dalla lista degli amanti di Lea Di Leo
Scandalo a luci rosse per Matteo Branciamore, l'attore diventato famoso grazie al telefilm I Cesaroni. L'interprete di Marco Cesaroni è stato l'unico, tra le parti offese, a chiedere tramite i propri legali di costituirsi parte civile nel processo per tentata estorsione avviato davanti al giudice monocratico del Tribunale di Marsala Roberto Riggio. Gli imputati sono Giuseppe Aleci, 36 anni, di Marsala, presidente e direttore commerciale della Imart Edizioni, e Gaspare Richichi, 28 anni, di Bagheria (PA) direttore editoriale della stessa casa editrice. Il ricatto - Aleci e Richichi sono accusati di aver tentato di estorcere denaro ad alcuni personaggi famosi del mondo dello sport e dello spettacolo che sarebbero stati clienti e amanti della pornostar Lea Di Leo, nome d'arte di Sonia Faccio. Le vittime avrebbero dovuto sborsare somme di denaro che andavano da 10 a 40 mila euro per eliminare i loro nomi e gli imbarazzanti particolari dei rapporti sessuali dal libro autobiografico scritto dalla Di Leo e che la Imart avrebbe dovuto stampare. Per la prossima udienza, che si terrà l'11 dicembre, il pubblico ministero Dino Petralia ha citato i primi tre testi. Tra questi compaiono i nomi di Sonia Faccio e Silvia Poli, la seconda ha aiutato la Faccio a scrivere la bozza del libro, mai stampato.