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Monti tiene d'occhio i suoi ministri"Nessun favore in vista delle elezioni"

Il premier non esclude la possibilità che i suoi ministri vengano candidati alle prossime elezioni: "Ma siano pochi e bipartisan"

Nicoletta Orlandi Posti
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Spera che le candidature dei suoi ministri siano limitate e bipartisan e comunque sta ben attento che in questo ultimo squarcio di legislatura la sua squadra non faccia favori a nessuno con l'obiettivo di conquistarsi una poltrona. Mario Monti parla con Bruno Vespa, in un "lungo colloquio" per il libro 'Il Palazzo e la Piazza. Crisi, consenso e protesta da Mussolini a Beppe Grillo', in uscita giovedì da Mondadori-Rai Eri, dell'eventuale futuro politico di alcuni dei suoi ministri. "La disturba - chiede il giornalista al presidente del Consiglio - il palese orientamento di qualche suo ministro a candidarsi?". "Esiste naturalmente la libertà di ogni persona a progettare il proprio futuro - è la risposta di Monti, nelle anticipazioni del libro diffuse oggi - ma trattandosi di ministri, e per di più di un governo tecnico, mi auguro che le eventuali candidature siano limitate nel numero e distribuite politicamente, per non consentire a nessun osservatore una chiave di lettura retrospettiva sul colore politico di questa compagine".  "Comunque, se dovessi accorgermi che una proposta o un atto di un ministro fosse interpretabile in chiave di acquisizione di favori per il futuro - conclude Monti - non gli consentirei di portarli avanti".

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