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Pino Rauti è morto a 85 anni:addio all'ex segretario del Msi

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L'ex leader di destra si è spento stamattina nella sua casa romana

Andrea Tempestini
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E' morto Pino Rauti. L'ex segretario del Movimento Sociale Italiano, che avrebbe compiuto 86 anni il 19 novembre, si è spento alle 9.30 di questa mattina nella sua casa di   Roma. Rauti, padre di Isabella la moglie del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è stata una figura di spicco della destra italiana. Politico e giornalista è attivo politicamente fin da giovanissimo. Nel 1946 Rauti è tra i fondatori, insieme a Giorgio Almirante, Clemente Graziani e Julius Evola, del più importante gruppo organizzato neofascista dell'immediato dopoguerra, il FAR (Fasci di Azione Rivoluzionaria). Entra quindi a far parte del MSI, nel '54 dopo la vittoria dei "fascisti in doppiopetto" e la nomina a segretario di Michelini, Rauti da vita al centro studi Ordine Nuovo. Nel Novembre 1956 Ordine Nuovo esce dal MSI e arriverà ad avere dai 2.000 ai 3.000 iscritti. Europarlamentare dal 1994 fino al giugno 1999, dopo il congresso di Fiuggi del 1995, che con Gianfranco Fini trasforma il Movimento Sociale in Alleanza Nazionale, Rauti, da sempre animatore dell'ala "di sinistra" di quel partito, ha fondato insieme ai senatori Giorgio Pisanò e Cesare Biglia e al deputato Tommaso Staiti di Cuddia il Movimento Sociale Fiamma Tricolore, dopo che una sentenza del Tribunale Civile di Roma impedisce ai rautiani di appropriarsi di nome e simbolo storici del MSI-DN. A seguito di quella sentenza, Rauti è stato espulso dalla Fiamma Tricolore e ha fondato, nel 2004, il Movimento Idea Sociale. Nel 2008 il suo MIS (Rauti non si è candidato) partecipa alle elezioni politiche nazionali sotto il simbolo del partito di Roberto Fiore (Forza Nuova) avendo siglato un accordo elettorale. Al secondo turno delle elezioni comunali di Roma Rauti esprime il suo appoggio al candidato del PDL Gianni Alemanno, suo genero, futuro sindaco della città.    Le vicende giudiziarie - Assunta Almirante, vedova di Almirante, intervistata telefonicamente da Sky Tg 24, ha confessato il suo dispiacere è ha detto: «E' stato un personaggio importantissima della vita politica italiana. E' stato indicato come uno dei responsabili della strage di piazza Fontana. Siamo noi (lei e suo marito, ndr.) andati a prelevarlo in carcere dopo aver dimostrato la sua innocenza». Il 4 marzo 1972, infatti, il giudice Stiz di Treviso esegue mandato di cattura contro Rauti per gli attentati ai treni dell'8 e 9 agosto 1969. Successivamente l'incriminazione si estenderà agli attentati del 12 dicembre. Il 21 novembre 1973 trenta aderenti ad Ordine Nuovo vengono condannati dalla magistratura per ricostituzione del Partito Nazionale Fascista e viene decretato lo scioglimento dell'organizzazione. Nel 1974, con la rivoluzione dei garofani in Portogallo, viene scoperta l'organizzazione eversiva internazionale fascista Aginter Press con la quale ha stretti rapporti anche Rauti attraverso l'agenzia Oltremare per la quale lavora. Nessuna di queste inchieste ha mai accertato qualche reato a suo carico. Successivamente Pino Rauti fu inquisito per la strage di Piazza della Loggia a Brescia e in merito il 15 maggio 2008 è stato rinviato a giudizio. Assolto il 16 novembre 2010 in base all'articolo 530 comma 2 del codice di procedura penale (insufficienza di prove). Nelle richieste del pm Roberto Di Martino, per quanto concerne la posizione di Pino Rauti si afferma che la sua è una "responsabilità morale, ma la sua posizione non è equiparabile a quella degli altri imputati dal punto di vista processuale. La sua posizione è quella del predicatore di idee praticate da altri ma non ci sono situazioni di responsabilità oggettiva. La conclusione è che Rauti va assolto perché non ha commesso il fatto". I messaggi della politica -  Il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha esprisso "il più profondo cordoglio per la scomparsa di Pino Rauti, uomo politico che ha rappresentato una parte di rilievo nella storia della Destra italiana". "Parlamentare rigoroso, intellettuale di profonda cultura, Rauti - conclude - ha testimoniato con passione e dedizione gli ideali della nazione e della società che appartengono alla storia politica del nostro Paese. Ai familiari esprimo i sentimenti della piu' intensa vicinanza mia personale e della Camera dei deputati".  "Esprimo a Isabella Rauti le mie più sincere condoglianze per la scomparsa del papà, che è stato uno degli esponenti più significativi della destra italiana. Intellettuale di grande spessore, uomo tanto coraggioso quanto controverso e discusso, ha certo segnato un'epoca della storia italiana". Così il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ricorda Pino Rauti. "Nella storia della destra italiana gli anniversari, le ricorrenze, il calendario hanno sempre avuto un posto d'onore. E' la cultura della memoria. Pino Rauti sembra aver scelto apposta la ricorrenza dei defunti per lasciare questo nostro mondo e le macerie di un tempo che scorre senza valori". Lo afferma il leader de La Destra, Francesco Storace. "Rauti ha caratterizzato profondamente, con le sue idee, una comunità. Io militavo dalla parte di Almirante, ma ammiravo quest'uomo dal carisma che scuoteva le coscienze. La sua capacità di vedere prima le cose che sarebbero accadute dopo. Con la sua morte, tutti noi ci rimettiamo qualcosa, anzitutto in cultura. La Destra italiana si inchina con commozione", conclude Storace.  "Con Pino Rauti scompare una delle ultime grandi figure politiche del dopoguerra italiano: al di là di una immagine legata al passato, è stato invece potente riferimento culturale e politico della parte più avanzata della destra italiana, sopratutto per le aperture verso i temi ambientali e culturali''. Lo dichiara il vice coordinatore di Fli, Fabio Granata. ''Ha entusiasmato le giovani generazioni di quella che sarebbe stata la Nuova Destra italiana, ispirato i campi hobbit, sognato lo 'sfondamento a sinistra' sui temi sociali, culturali ed economici. Lo ricorderò con affetto e riconoscenza, in questa fase nella quale molti di noi, cresciuti nella sua area, ci sentiamo un po' apolidi'', conclude Granata.

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