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Di Pietro sotto assedio: dopo l'attacco di Donadi, ecco l'affondo di de Magistris: "Denunciai la questione morale, Tonino fece finta di niente"

"Via il suo nome dal simbolo, basta partiti leaderistici". Il sindaco di Napoli non fa più parte dell'Idv, ma vuole fare le scarpe a Tonino

Roberto Procaccini
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  Assalto al Palazzo d'Inverno: Luigi de Magistris attacca a testa bassa Tonino Di Pietro. In palio la leadership di quel che rimane dell'Italia dei Valori, partito di cui il sindaco di Napoli non fa più formalmente parte, ma la cui guida è interessato a rivelare. "Lanciai un allarma sulla questione morale nell'Idv - dice de Magistris, commentando gli ultimi scandali che stanno coinvolgendo il partito - ma non fu colta da Di Pietro. Anzi, subii un processo politico". Giggino non ha dubbi: "E' venuto il momento di togliere il nome del segretario dal simbolo, il tempo dei partiti leaderistici è finito". Quoque tu - Nel momento di maggiore difficoltà nella propria carriera politica, con la propria credibilità allo sbando e il partito ultra-scavalcato dall'ex amico Beppe Grillo, Tonino riceve l'ultima coltellata da una sua "creatura". De Magistris arrivò alla politica nel 2009 con una candidatura (annunciata sul blog di Di Pietro) alle Europee nelle liste Idv. Due anni più tardi è diventatato sindaco di Napoli ancora con la liste del gabbiano arcobaleno, salvo poi lasciare il partito appena raccolto il plebiscito. "Io non sono dell'Idv" dice ancora, commentando l'ultima puntata di Report sul patrimonio immobiliare del partito . Però fare la scarpe a Di Pietro gli interessa.  

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