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Il caymano di Renzi querela Bersani

Il finanziere Davide Serra: "Come si permette di darmi del bandito? Piuttosto, pensi a combattere l'evasione fiscale in Italia"

Matteo Legnani
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  "Essere definito 'bandito' da lei mi offende" e anche se "in Italia lei è... immune" ci penseranno "i miei legali italiani e inglesi che chiameranno i giudici a decidere sulle sue parole". Così il finanziere Davide Serra, sostenitore della campagna di Matteo Renzi, risponde a Pier Luigi Bersani. "Trovo incredibile - prosegue Serra - che in un Paese con un'evasione fiscale da record, che nessuno dei politici sembra abbia, sinora, voluto veramente combattere, venga definito 'bandito' un investitore istituzionale basato a Londra, regolato dall'Fsa e dalla Sec e tassato dall'Inland Revenue. E' un offesa a me, alla mia famiglia e ai miei figli, e delegittima il lavoro pulito e trasparente che ho portato avanti in 20 anni di attività". La replica: "Dove e come Bersani avrebbe detto che Serra è un bandito? Il segretario del Pd ha parlato di Cayman e non di Davide Serra che non ha il piacere di conoscere". Così il portavoce del segretario Pd in merito alla lettera aperta in cui il fondatore di Algebris si dice pronto a querelare Bersani. Quest'ultimo ha poi aggiunto: "Non c'è nulla da offendersi, se si offfende problemi suoi".  

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