Nuovo libro dell'Ingegnere: l'editore è il nemico Silvio
"Mettersi in gioco" di De Benedetti esce per Einaudi, che fa parte della "scuderia" Mondadori. E' la prima volta dopo la sentenza sul lodo Mondadori
di Nino Sunseri L'arte e la cultura, è noto, superano le miserie della finanza e dei soldi. Lo conferma Carlo De Benedetti con la sua ultima fatica letteraria. Un saggio dedicato ai giovani e alle diseguaglianze sociali. Il titolo è “Mettersi in gioco” . Sarà in libreria martedì. Un tema che sta sicuramente nelle corde dell'Ingegnere. Quello che stupisce non è certamente l'argomentare ma l'identità dell'editore. Si tratta dell'Einaudi che fa parte della scuderia Mondadori. Quindi appartiene all'odiato Cavalier Berlusconi. Certo non si tratta di una novità assoluta. Anche precedenti fatiche letterarie dell'Ingegnere sono state pubblicate a Segrate. Forse un ultima traccia dei tempi in cui De Benedetti era proprietario del gruppo editoriale. O forse perchè la distribuzione è migliore o i diritti d'autore più generosi. Difficile dire. Resta il fatto che De Benedetti è uno scrittore apprezzato a Segrate. La soddisfazione è reciproca visto che l'ultimo saggio dell'Ingegnere era uscito direttamente per i tipi Mondadori. “Centomila punture di spillo” scritto insieme a Federico Rampini, corrispondente da Pechino di Repubblica. Ma correva l'anno 2008 e non c'era stata ancora la condanna per il Lodo Mondadori. La causa, cioè, che, vent'anni fa, portò alla spartizione del gruppo: Segrate al Cavaliere, La Repubblica a De Benedetti. La sentenza di secondo grado è arrivata lo scorso anno ed è costata al Cavaliere la bellezza di 564 milioni. Un salasso che Fininvest ha pagato senza aspettare il giudizio della Cassazione. Eventualmente li riavrà indietro. Una partita dove ballano milioni che, tuttavia, non ha allentato il legame tra l'Ingegnere e il gruppo editoriale. Forza dell'arte e del pensiero. Metafisica della storia. I giudizi contenuti nel libro sono sferzanti. La cancelliera Merkel viene accusata di «andare troppo dietro agli umori delle birrerie». Oppure la difesa della Grecia «dove la democrazia è nata». Mentre l'Italia non è «un Paese per giovani» e nemmeno per «fare impresa». La ricetta? «L'alleanza tra governi, forze imprenditoriali, lavoratori, classi dirigenti». Un occhio particolare ai giovani con una proposta dal sapore un po' berlusconiano (almeno quello di un tempo): togliere le tasse sul loro lavoro per favorirne le assunzioni. Insomma, un imperdibile assaggio di tutto il De Benedetti-pensiero, un vademecum che i sostenitori dell'imprenditore e i lettori di Repubblica faticheranno a perdersi. Il prezzo di copertina del libro è di 10 euro. Un dubbio: che fine faranno i proventi? Verranno eventualmente regolati con la partita dei 564 milioni del Lodo? O forse no? Chissà.