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Arrivato l'ordine di carcerazioneSallusti: "Vado in galera"

Il direttore de Il Giornale: "Non chiedo legge ad personam , ma nessuno deve finire dentro per le sue opinioni. Ma dalla politica mancanza di volontà e di capacità"

Matteo Legnani
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Mentre la politica si rimpalla le responsabilità ("è la sinistra che sta bloccando l'iter in commissione" dicevano l'altro ieri Cicchitto e Gasparri), l'ordine di carcerazione è arrivato al direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, condannato a 14 mesi di reclusione per diffamazione. Alla fine della prossima settimana, scadranno i 30 giorni di sospensione della pena disposti dopo che la condanna è diventata definitiva in Cassazione. Ma Sallusti non andrà in carcere, o almeno non subito. Il perché è semplice: come sottolineato dal procuratore capo di Milano Bruti Liberati la sospensiva non è ancora scattata e quindi quei 30 giorni devono ancora decorrere. Il commento di Sallusti - Nel frattempo, l'ordine di carcerazione è stato inoltrato dal gip agli ufficiali giudiziari ed è stato ricevuto dal diretto interessato. "La speranza che la politica fosse capace di trovare una soluzione sta naufragando per mancanza di volontà e di capacità", ha dichiarato Sallusti. Che poi ha aggiunto: "Io non chiedevo una legge ad personam, ma che venisse ripristinata una banale legge liberale che dicesse che per le opinioni nessuno può andare in carcere". Il direttore si è detto pronto alla galera: "Ci sono tanti italiani in carcere, uno più o uno meno non credo che questo possa cambiare le sorti del Paese".

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