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Mourinho idolo dei terroristi palestinesi

I fondamentalisti islamici attaccano il Barcellona per aver invitato al "clasico" contro il Real Madrid l'ex soldato israeliano Gilad Shalit

Andrea Facchin
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Nella sua guerra contro il Barcellona, Josè Mourinho ha un alleato in più. La squadra di Messi & co è infatti finita nel mirino dei fondamentalisti islamici, infuriati perchè il club blaugrana ha invitato al clasico contro il Real Madrid, che si disputerà al Camp Nou il prossimo 7 ottobre, l'ex soldato israeliano Gilad Shalit, 26 anni, catturato dai palestinesi nel 2006 e tenuto prigioniero per sei anni a Gaza, prima di essere liberato nell'ottobre del 2011. "Boicottate il Barça" - Una radio del movimento islamico Hamas ha esortato i palestinesi a boicottare la squadra, e internet è stato subito invaso da messaggi di protesta e appelli al club spagnolo, perchè non consenta l'entrata di Shalit allo stadio. Non solo, in un comunicato, i "Prigionieri di Gaza", banda collegata ad Hamas, sostengono che "invitare Shalit è un nuovo tentativo di coprire i crimini sionisti col pretesto dello sport". L'organizzazione si chiede poi come possa "un club così rispettabile, che difende la multiculturalità e le cause umanitarie, invitare un assassino e criminale come Shalit per mostrargli rispetto e onorarlo?". Il Barça risponde - La società, tramite un comunicato del vicepresidente Carles Villarubi, ha confermato la presenza di Shalit allo stadio, precisando che non si tratta di un invito, ma di una richiesta dell'ex soldato, che ora fa il commentatore sportivo per il quotidiano israeliano Yediot Ahronat.

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