Parla Renato Farina: "Infame io? Pronto al carcere al posto di Sallusti"
Il deputato: "Ero Dreyfus. Ho taciuto per non aggravare la posizione del mio ex direttore"
di Andrea Morigi Betulla, Dreyfus, ci sono altri altri pseudonimi per Renato Farina? L'onorevole del Pdl ammette: "Quando scrivevo di cucina, mi firmavo Artusino". Ma "l'unico pseudonimo l'ho usato nel momento storico dell'inchiesta giudiziaria che mi riguardava, per un paio di mesi e d'accordo con la direzione di Libero che ha cercato così di difendere la mia libertà d'opinione. Alessandro Sallusti ha avuto la generosità davanti all'Ordine dei giornalisti di assumersi la responsabilità dello pseudonimo per consentirmi di scrivere ancora". Renato Farina racconta in una lunga intervista il perché non ha rivelato prima di essere l'autore dell'articolo che costerà 14 mesi di reclusione ad Alessandro Sallusti ("I miei avvocati. Ma poi, mi hanno spiegato, si sarebbe attribuita a Sallusti la responsabilità di avermi fatto scrivere nonostante il divieto dell'Ordine dei giornalisti. Perciò non ho potuto rimediare quando c'erano i processi in corso") e si dice pronto ad andare in galera al posto del suo ex direttore: "Non ho nessun dubbio. Non sono pronto, come penso non lo sia nessuno: io in carcere ci vado tutte le settimane. So che fa schifo. È un inferno. Ma se la verità giuridica e la giustizia italiana esigono questo, io sono qui". Farina respinge inoltre le accuse di essere un infame al mittente: "Se qualcuno vuole esercitarsi nel tiro delle freccette, io sono un bersaglio facile. Risponderò con i fatti: non presenterò appello contro la sentenza che mi ha condannato a due anni e otto mesi di reclusione senza condizionale. Così la renderò immediatamente esecutiva". Leggi l'intervista integrale di Andrea Morigi su Libero in edicola oggi, venerdì 28 settembre 2012