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Lo sceriffo delle tasse: "Ho tolto 40 miliardi agli evasori. E ora il redditometro"

Befera alla commissione Finanze della Camera: "Questa è una guerra, ma chi non paga le tasse non è una vittima"

Matteo Legnani
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  Mentre su di lui circolavano voci di una candidatura politica nelle file del Pd, il direttore dell'agenzia delle entrate Attilio Befera riferiva i risultati dell'attività del Fisco alla commissione Finanze della Camera. E da oggi, quello che fin qui era noto anche come lo "sceriffo delle tasse" potrà fregiarsi di un altro soprannome: "Mister 40 miliardi": perchè tanto  - ha riferito lo stesso Befera - l'Agenzia ha recuperato all'evasione fiscale da quando lui ne ha preso le redini. Una "guerra", l'ha definita, nel corso della quale "ho avuto la sensazione che i soldi recuperati dall'evasione siano stati presi da cittadini onesti che sono stati vessati. Ma la realtà non è questa, perchè tutto quello che facciamo lo facciamo secondo la legge, sanzioni e leggi non le facciamo noi, le applichiamo. Qualche volta forse abbiamo esagerato - ammette - ma abbiamo preso gli evasori e non il pinco pallino che passava per la strada”. Befera è anche tornato a parlare di redditometro: è passato infatti un anno dall'annuncio della sua introduzione, ma l'Agenzia delle entrate sta ancora lavorando a un strumento che, nelle parole del suo numero uno, dovrà dare la “certezza diraggiungere e snidare l'evasione. Preferisco ritardare un pò ma ottenere un prodotto che mi dia certezza”, spiega il direttore. “Stiamo facendo due forme di redditometro, uno per selezione preventiva e uno per attivi controllo”, ricorda il direttore che assicura: “Ci stiamo lavorando e a breve andremo avanti”.      

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