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Briatore stra-parladi Alcoa e operaiE vuole altro figlio

Il proprietario del Billionaire bacchetta i politici: "Devono garantire l'occupazione". E sul fratellino di Nathan Falco dice: "Ci sto lavorando"

Matteo Legnani
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“Se fossi un italiano medio sarei incazzato". E già qui, all'italiano medio, prudono le mani. Ma non basta. Perchè Flavio Briatore, dalle soleggiate spiagge di Malindi, in Kenya, osa ancora di più: "Io capisco gli operai dell'Alcoa e i minatori. Hanno ragione”. E qui o uno si fa una risata o prende un charter per il Kenya. A pochi giorni dal debutto del suo reality show sul mondo del business, "The Apprentice" (dal 18 settembre su Cielo tv), il miliardario Briatore stra-parla sul settimanale “A” in edicola da mercoledì 12. Parla, il miliardario Briatore, da proprietario del "Billionaire", il locale vippaiolo della Costa Smeralda sul quale rivela un'anteprima: "Non ho nessuna intenzione di passare la mano, questa stagione abbiamo fatto gli stessi numeri del 2011 e il 9 luglio del prossimo anno inaugureremo con una festa pazzesca". Lui sì che è uno che difende l'occupazione (in primavera aveva minacciato di chiudere tutto per l'austherity fiscale avviata con l'era-Monti). E, dall'alto del suo esempio, bacchetta i politici: "Parlano di spread, e quei lavoratori non sanno come  tirare avanti: perdono il lavoro e le speranze. Vuoi chiudere una fabbrica? Fallo, ma prima devi garantire l'occupazione”. Poi, per fortuna, parla di qualcosa di cui si intende di più: i ricchi. "Stanno facendo di tutto per allontanarli dall'Italia. Invece dovremmo copiare dall'Inghilterra: studiare un regime fiscale privilegiato per gli stranieri coi soldi che vogliano venire a vivere da noi. Dovremmo fare arrivare yacht e limousine cariche di arabi, cinesi, russi. Se l'Italia fosse no tax, chi sceglierebbe di vivere a Londra, dove piove sempre?”. Infine, una virata sulla vita privata: “Vorrei un altro figlio, un fratellino per  Nathan. Ci sto lavorando, ma in queste cose il risultato non è scontato”.

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