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Pure Roby Baggiosente la crisi:chiude il negozio

Aperto nel '91 a Thiene, nel '91, era stato il primo esempio di "marchio personale" applicato al commercio. Era in perdita da tempo

Matteo Legnani
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Certo, con tutti i miliardi (ora milioni) che ha guadagnato nel corso della sua fulgida carriera che lo ha visto protagonista in Nazionale, nella Fiorentina e poi nella Juventus, nell'Inter e nel Milan, è difficile immaginare Roberto Baggio soffrire per la crisi. Eppure, è proprio vero che la crisi colpisce tutti. Nel caso del "divin codino", sparirà a breve il negozio aperto a Thiene, nel vicentino, nel lontano 1991. Reduce dalle glorie di Italia '90, il mondiale che lo vide protagonista in patria, Roby decise di aprire il "Roberto Baggio sport", primo caso in Italia di "marchio personale" di un calciatore applicato al commercio. L'idea era semplice ma efficace: garantire, col suo nome, la qualità dei profotti, degli abiti e degli accessori sportivi venduti. Per oltre vent'anni il negozio, gestito da alcuni imprenditori locali supervisionati dalla sorella di Roberto Carla, è stato forse il miglior negozio di articoli sportivi del vicentino. Ma negli ultimi anni le vendite erano calate, complici la crisi economica e il ritiro, sempre più lontano nel tempo, del campione. E il negozio era in perdita.

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