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L'addio di Milano a Martini:la sinistra sfila ai funerali

In due giorni oltre 200mila persona alla camera ardente. Al Duomo ci sono Vendola, Prodi, Pisapia e la Bindi. Presente anche Monti

Matteo Legnani
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Oltre 200mila persone, 150mila delle quali solo nella giornata di ieri, domenica 2 settembre, hanno reso omaggio nel Duomo di Milano all'ex cardinale Carlo Maria Martini, scomparso venerdì scorso. Per tutta la giornata, lunghe file di fedeli si sono formate sul sagrato e anche lungo le vie laterali di piazza Duomo, costringendo la Curia a lasciare aperte le porte della cattedrale fino alle 23. L'omaggio alla salma di Martini, che guidò la diocesi milanese per ben 23 anni dal 1979 al 2002, è proseguito anche nella mattinata di lunedì fino alle 11.30, quando le porte del Duomo sono state chiuse per consentire i preparativi del funerale, che è cominciato alle 16 (Martini sarà sepolto in Duomo, sotto l'altare di San Carlo). Alle esequie era presente anche il premier Mario Monti, accompagnato dalla moglie Elsa e accolto dal prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi. In Piazza Duomo a Milano erano presenti oltre 20mila persone: 5mila all'interno della cattedrale, altre 15mila all'esterno del Duomo (potevano seguire la cerimonia su due maxischermi). Il messaggio del Papa - I funerali si sono aperti con la lettura da parte del cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano e arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, di un messaggio di Papa Benedetto XVI, non presente. Martini è stato "un uomo di Dio” che ha amato intensamente la Sacra Scrittura, è stato altresì un pastore “generoso e fedele della Chiesa”. Queste le parole scelte da Joseph Ratzinger per ricordare l'arcivescovo emerito di Milano. Nel messaggio si leggeva poi una citazione di un salmista: "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino”. “Le parole del Salmista - continuava il Papa nel testo - possono riassumere l'intera esistenza di questo Pastore generoso e fedele della Chiesa”. Il cardinale, prosegue il messaggio, “è stato un uomo di Dio, che non solo ha studiato la Sacra Scrittura, ma l'ha amata intensamente, ne ha fatto la luce della sua vita, perché tutto fosse 'ad maiorem Dei gloriam', per la maggior gloria di Dio”   La cerimonia - L'omelia è stata pronunciata dal cardinale Angelo Scola, mentre al termine della messe ha letto un ricordo il cardinale Dionigi Tettamanzi. Scola ha letto un brano del Vangelo di Giovanni che riporta le parole di Gesù: Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perchè sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato". E ancora: "Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno".    Minuto di silenzio - Per l'ultimo saluto a Martini il sagrato era gremito: la Milano laica e credente continuava a dimostrare l'affetto per il cardinale, morto a 85 anni dopo una lunga malattia. Sul feretro di Martini, a cui molti si sono avvicinati per una preghiera, c'era l'Evangelario aperto sulla pagina pasquale della Resurrezione. Il Comune ha proclamato il lutto cittadino e gli uffici comunali esponevano le bandiere civiche a mezz'asta. Palazzo Marino ha invitato la cittadinanza ad osservare un minuto di silenzio in concomitanza con l'inizio dei funerali, avventuo alle 16. In prima fila, accanto alla sorella Maris e ai familiari del cardinale Martini, c'erano anche le massime  autorità, tra cui il premier Monti, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e il presidente della Provincia, Guido Podestà. Presenti anche i ministri Lorenzo Ornaghi, Andrea Riccardi e Renato Balduzzi. Tra i presenti anche l'ex premier Romano Prodi e la presidente del Pd, Rosy Bindi. Autorità ecclesiastiche - Anche il presidente della conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, era presente ai funerali di Martini. Come detto, in rappresentanza del Papa era presente il cardinale Angelo Comastri, vicario del Pontefice. Inoltre, tra i primi ad arrivare in Duomo, il presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, l'ex sindaco di Milano gabriele Albertini, l'ex magistrato Francesco Saverio Borrelli, il leader di Sel, Nichi Vendola, il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio Debortoli e alcuni rappresentanti delle altre religioni.

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