Mistico Formigoni: "Il Papaprega per me tutti i giornie mio futuro lo decide Dio"
Al Meeting di Cl, il governatore lombardo respinge le accuse di Repubblica. "Ma quei viaggi ai Caraibi non li rifarei"
Nervoso (muoveva la gamba sotto il tavolo con effetto-tremolio evidente anche in tv) e arrabbiato. Ma anche mistico. E' questo il Formigoni che ha tenuto il tanto atteso discorso al Meeting di Rimini. Arrivando, cosa per lui inconsueta, ad alzare la voce in più occasioni nell'ardore dell'eloquio. Il governatore ciellino della Lombardia ha ricevuto scroscianti applausi dalla platea amica quando si è prodotto in una lunga auto-difesa dalle accuse mossegli da mesi dai giornali della sinistra, Repubblica in primis. Con una sola ammissione di "colpevolezza": i viaggi ai Caraibi. "Che - ha precisato chiaramente - mi sono pagato coi miei soldi, ma che una persona come me forse non avrebbe dovuto fare. E non farà più". Nel raccontare le sensazioni e le emozioni vissute in questi mesi di attacchi che ha definito "ingiusti e ingiustificati" (Repubblica gli contesta la frequentazione del faccendiere Pierangelo Daccò, ora in carcere e per anni legato alla Regione Lombardia da appalti nella sanità), Formigoni ha citato Papa Benedetto XVI e addirittura Dio. Ratzinger - ha rivelato Formigoni - gli ha detto di pregare per lui "tutti i giorni" nel corso dell'incontro internazionale sulla famiglia svoltosi a Milano lo scorso mese di giugno. E Dio? A lui, e solo a lui, è legato il futuro del governatore lombardo. "Hanno scritto che il mio destino sarebbe legato a un filo" ha detto. "Ma quel filo è resistente come il tungsteno e non sono certo loro (Repubblica e gli altri giornali di sinistra, ndr) a tenerlo, ma il Padre eterno". Meglio, insomma, la giustizia divina di quella delle toghe (rosse).