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Renzo dolore di Bossi: "Gli ho dato quattro ceffoni, m'ha fatto piangere"

Umberto si sfoga al Fatto: "I guai giudiziari? E' stata dura, mi è dispiaciuto aver mollato la segreteria. E quando è arrivato il Papa..."

Giulio Bucchi
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  Il magone più duro da mandar giù per Umberto Bossi? I guai del Trota. Per ora non sono bastati nemmeno "quattro ceffoni". Le leggerezze del figliolo Renzo, coinvolto pesantemente nello scandalo sui contributi pubblici alla Lega usati a fini privati dai leader del partito, hanno portato al ridimensionamento del ruolo del Senatùr, oggi presidente ma in ombra rispetto a Roberto Maroni. Ma non è quello il guaio: è stata una questione di fiducia, e servirà tempo per sanarla.  "M'ha fatto piangere" - Intervistato da Il Fatto Quotidiano, Bossi torna sui guai giudiziari e familiari e dopo aver ammesso che la cosa che più lo addolora è il fatto di "Non essermi candidato, non essere più segretario". Rimorsi per aver candidato Renzo? "Erano tutti d'accordo e hanno aiutato tutti a farlo vincere. Gli ho dato quattro ceffoni, si metterà a posto perché alla fine non ci sarà nulla. Ma è stato difficile". Resta però l'amarezza, emersa anche in occasioni ufficiali: "Quando il Papa ha detto messa a Milano io sono andato. Mi ha visto Bagnasco ed è venuto a salutarmi. 'Come va?' mi chiede e io rispondo 'male', lui insiste gentile 'e la famiglia?' e io 'peggio'. M'ha quasi fatto piangere. Ora è passata, ripartiamo. Mai mula'…".  

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