Il super ct cadesulla qualità della vita"Qui si lavora troppo"
L'allenatore dei miracoli in conferenza stampa: "Negli ultimi due mesi non ho avuto una vita". se ne andrà a fine europeo?
La prima domanda che tutti gli italiani si stanno ponendo da giovedì sera è: vinceremo o non vinceremo? Cioè, saremo campioni d'Europa? La seconda è: il ct Cesare Prandelli resterà alla guida della nazionale fino al 2014, per portare gli azzurri ai Mondiali del Brasile? Ieri, il commissarrio tecnico è stato (giustamente) sul vago: "Risponderò dopo la partita con la Spagna" ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano del suo futuro. Certo, avesse risposto "resto in Nazionale" avrebbe dato un ulteriore segnale postivio all'ambiente. E l'impressione è che quella di domani sia l'ultima sua partita sulla panca azzurra. Prandelli ha detto che sente il bisogno del campo, cioè di allenare tutti i giorni. Cosa che si fa solo con le squadre di club. E va bene. Poi, però, ha detto una cosa che fa un po' a pugni con l'immagine di combattenti che lui e la sua squadra hanno dato in questo europeo. "In questi due mesi, non so nemmeno se una qualità della vita ci sia stata" ha spiegato. "Sono stati due mesi davvero duri". Un ragionamento un po' troppo da italiano medio: quello che "prima di tutto la qualità della vita", che il venerdì alle quattro del pomeriggio è già in autostrada per il wek-end al mare o sui monti. D'altronde, lui per fare il lavoro che fa è pagato centinaia di migliaia di uero. Ed è l'allenatore della nazionale, mica della Pro Sesto (con tutto il rispetto). Di gente che si fa un mazzo così in Italia ce n'è tanta (non sono quelli che vanno via tutti i week-end), e facendo mestieri molto più umili e meno pagati di quello di ct della Nazionale. Poi...due mesi. Cosa saranno mai due mesi di qualità della vita zero. Avesse detto due anni... Insomma, nella conferenza stampa di ieri il ct ci ha un po' deluso, proprio nel giorno in cui il 70enne Mario Monti stava in piedi tutta la notte per portare a casa il salva-spread a Bruxelles e presentandosi, lui sì, distrutto il giorno dopo in conferenza stampa. Insomma, se Prandelli è quello che non sopporta due mesi di "mazzo", allora vuol dire che è arrivato a fine corsa. E che per il Brasile davvero occorra pensare a qualcosa di nuovo.