Smonta la festa di Repubblica: "Meglio dormire che quel tripudio di bretelle"
L'Elefantino sfotte la kermesse dell'intellighenzia di sinistra che si è chiusa domenica a Bologna
La grande festa di Repubblica a Bologna è terminata. Per il quotidiano ha sfilato gran parte dell'intellighenzia di sinistra (c'era ovviamente il guru Roberto Saviano che ha smentito la sua discesa in campo) e si è fatto vedere anche il premier, Mario Monti. Giuliano Ferrara, nell'editoriale de Il Foglio del lunedì, ha narrato con ironia proprio la festa del quotidiano edito dall'ingegner De Benedetti. "Venerdì - esordisce l'Elefantino -, era solo il secondo giorno del festival del quotidiano la Repubblica e io, devo dire, ho giò cominciato a fare fatica". Bretelle nel mirino - Il titolo del commento: "La fatuità di Repubblica è tutta nelle bretelle dei suoi giornalisti". E proprio le bretelle finiscono nel mirino di Ferrara: "In centro, a Bologna, in questi giorni che c'è il festival del quotidiano La Repubblica, si vedono un sacco di bretelle". Poi l'ironia su Gabriele Romagnoli, editorialista del giornale fondato da Eugenio Scalfari: "Anche il giornalista Romagnoli, che parla di bagaglio a mano, ha le bretelle. E fa l'elogio, praticamente, della sobrietà". E ancora sulle bretelle: "Viste su Romagnoli, sembrano un accessorio, non so come dire, vezzoso, si vede che quelle braghe lì stanno su anche senza bretelle". Meglio andare a letto - L'occhio di Ferrara cade poi su Piazza Santo Stefano: "C'è pienissimo, e la gente chiacchiera, parla, sembra un po' anche questa una festa dell'Unità, e là in fondo, su due maxi schermi, si intravede Umberto Eco che parla con Bartezzaghi, e in fondo, dove sono io, quando Eco finisce un discorso tutti smettono un attimo di parlare e applaudono". Quasi fosse un riflesso condizionato". Infine la tagliente chiusa dell'Elefantino: "Vorrei sentir Bergonzoni, che c'è dopo Eco, ma sono stanchissimo, e riprendo la mia bicicletta, torno a casa, come sono a casa vado sul sito di Repubblica e c'è un titolo, grande: Eco e Bartezzaghi divertono. E io penso: Va be', andiamo a letto".