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De Gregorio non si ricandida"Fare politica costa troppo"

Il senatore del Pdl indagato per riciclaggio: "Metà del mio stipendio va per difendermi dai giudici, ci rimetto un sacco di soldi"

Matteo Legnani
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La trasmissione "La zanzara" su Radio 24 è spesso teatro di confessioni scioccanti, sparate assurde e battute clamorose. Così è stato anche oggi con l'ospite Sergio de Gregorio, senatore del Pdl con un passato nell'Idv, per il quale l'aula di Palazzo Madama l'altroieri ha negato l'autorizzazione a procedere per l'accusa di riciclaggio. "Da quando sono in politica mi sono impoverito, faccio fatica a rimanere incensurato e ho tanti problemi" ha confessato De Gregorio. "In parlamento non mi sento libero, mi sento in ostaggio. Stavo meglio fuori e festeggerò quando uscirò". Però, fino al termine della legislatura non si dimetterà, "per rispetto degli elettori che mi hanno votato. Nel 2013 non mi candido più, ho affidato il mio movimento (Italiani nel mondo, n.d.r.) a un gruppo di giovani motivati e puliti che lo presenteranno all'estero alle prossime elezioni". De Gregorio torna poi sulla sua situazione giudiziaria: "Il mio è il destino di indagato permanente. Mi sento un perseguitato, sicuramente la scelta di tornare con Berlusconi mi ha provocato grandi attenzioni. Metà del mio stipendio - continua - va per difendermi dai giudici, il resto va nel movimento politico. Io ci rimetto un sacco di soldi".

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