Vittorio Feltri: "Perché la nostra Costituzione non cambierà mai". Il passo indietro che condanna l'Italia
Giovanni Bianconi ieri sul Corriere della Sera ha intervistato il presidente uscente della Corte costituzionale, Giorgio Lattanzi. Una lettura interessante. Il capo della Consulta infatti spiega con pacatezza quale sia lo spirito della Carta, anche per quanto riguarda l' ergastolo ostativo, di solito riservato ai mafiosi, cui non sono concesse agevolazioni neanche nel caso in cui essi in carcere si comportino bene. Costoro infatti devono subire ogni sorta di torture, isolamento, ore d'aria con mille restrizioni, nessun permesso di uscita temporanea dalla prigione. In sostanza questi detenuti patiscono un trattamento disumano e contrario al dettato costituzionale. Il fatto che la Corte sia intervenuta per porre fine a questa ingiustizia ha creato assurde polemiche basate sul concetto errato che concedere ai condannati per criminalità organizzata qualche beneficio comporti un indebolimento dei meccanismi di sicurezza. In realtà ogni carcerato deve soggiacere allo stesso regime, e bene ha fatto la Consulta a intervenire affinché pure gli appartenenti alla cosiddetta onorata società siano equiparati ai ristretti comuni. Anche perché la finalità della pena è il recupero di coloro che l' hanno ricevuta a prescindere dalla qualità del reato posto in essere. Ciò non vuol dire che la Costituzione non debba mai essere riformata, allineandosi ai tempi. Anzi, è il contrario. Leggi anche: "Ma non è una stupida moda?". Vittorio Feltri, quello che nessuno ha il coraggio di dire su Liliana Segre / Guarda I principi fissati dalla Carta sono tuttora validi, ma la parte tecnica di essa, che regola il funzionamento delle istituzioni, andrebbe aggiornata, in quanto i testi invecchiano e si rivelano inadeguati, eppure nel nostro Paese tutto cambia tranne la suprema legge. Giorgio Lattanzi abbandona la presidenza cosicché le speranze di un mutamento o, meglio, di una evoluzione, diminuiscono. Peccato. di Vittorio Feltri