Vittorio Feltri su Elisabetta Trenta: "Le sue giustificazioni assurde e quella mia voglia"
Ecco l'editoriale di oggi di Vittorio Feltri sulla questione che ha travolto Elisabetta Trenta. L'ex ministro della Difesa è stata oggetto di un vero e proprio scandalo sulla casa di Stato che, una volta finito l'incarico al Governo, avrebbe dovuto lasciare. La grillina inizialmente ha deciso di non rinunciarci per poi cambiare idea. L'ex ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha occupato un appartamento a fitto agevolato fornito da un ente pubblico, e non è una novità. Tanti anni fa, quando ero direttore del Giornale, organizzai una inchiesta che fece scalpore, denominata affittopoli. Documentava in modo esaustivo un fenomeno assai spiacevole: numerosi signori della nomenclatura, parlamentari e sindacalisti, si erano impossessati di case appartenenti all' Inps e ad altre istituzioni nazionali, statali e parastatali, nelle quali abitavano da tempo pagando due lire di pigione. Scoppiò uno scandalo gigantesco e molti raccomandati speciali furono costretti ad abbandonare le magioni a prezzo stracciato. Seguirono liti e querele senza fine, in ogni caso fu scoperchiato un calderone dove ne succedevano di tutti i colori. Per approfondire leggi anche: Casa, Toninelli risponde a Sallusti A distanza di parecchi anni da allora verifichiamo che il vizietto di strappare con raccomandazioni varie degli alloggi gratis, o quasi, non è affatto stato debellato. La signora Trenta, con rispetto parlando, è una privilegiata che si è insediata in un bel quartierino grazie alla sua posizione ministeriale, versando quattro soldi come piacerebbe a tutti. Scoperta la cosa, gli stessi del suo partito, il Movimento 5 Stelle, l' hanno sollecitata a liberare l' immobile per una questione di decenza. Ma lei si è guardata bene dal levare le tende, con questa assurda giustificazione: ho bisogno di disporre di una dimora adeguata al mio status, visto che la mia vita è piena di relazioni che mi impongono di ricevere spesso gente. Capito l' antifona? Madame è mondana per cui dobbiamo metterle a disposizione, a nostre spese, una abitazione idonea a soddisfare le sue esigenze di donna importante. Cara signora non vorrei mandarla affanculo secondo lo stile di Grillo, però se ci va mi toglie un peso dallo stomaco. A me e immagino a qualche lettore. di Vittorio Feltri