Vittorio Feltri: Andrea Camilleri comunista a scoppio ritardato. E Montalbano mi sta sulle balle
La morte di Camilleri, pur attesa, ha suscitato in Italia una ondata di scalpore. Se ne è andato uno scrittore molto popolare e ciò è spiacevole, tuttavia bisogna ricordare che egli viaggiava verso i 94 anni. Ha resistito un mesetto grazie all' ausilio di macchinari sofisticati, poi ha ceduto. A una certa età si crepa, è inevitabile per ogni persona, geniale o insignificante. Già, più che vecchi non si può diventare, lo sappiamo. Il cordoglio per Camilleri è doveroso, stiamo parlando di un signore che alla letteratura ha dato qualcosa di importante e non si può ignorare. Però c' è un però. Il narratore era ed è ancora rispettabile, le sue idee politiche invece erano grossolane se non banali, indegne di essere prese in seria considerazione. Egli non ha mai nascosto i propri orientamenti comunisti, antiquati, obsoleti e addirittura ridicoli. Il marxismo per fortuna ha tirato le cuoia prima dello scrittore siciliano e il fatto che questi non se ne rendesse conto la dice lunga sulla sua personalità tramontata. In questi giorni la tv ha diffuso una dichiarazione del povero vegliardo Andrea, riguardante Salvini, disprezzato dal dichiarante poiché sorpreso a baciare il crocefisso. Confesso che anche a me il gesto del capo leghista ha impressionato pure me e non mi è piaciuto, ma non ho capito e non capisco perché sia stato giudicato scandaloso, fuori luogo. Ciascuno ha il diritto di manifestare le proprie preferenze religiose, pur sfruttate a fini politici, anzi elettorali. A nessuno venne in mente di criticare don Luigi Sturzo in quanto fondatore della Democrazia Cristiana, che nel proprio simbolo recava la croce. Né alcuno osò strapazzare gli scudocrociati perché, in accordo col Vaticano, nel 1948, mandarono in giro per l' Italia la Madonna pellegrina allo scopo di procacciare voti alla Dc. Operazione che ebbe un successo strepitoso. Spiegatemi per quale motivo era lecito a quel tempo sfruttare la Vergine per riempire le urne mentre oggi è vietato a Matteo di "brandire" il rosario? Usare due pesi e due misure per valutare episodi analoghi è scorretto, anche se a farlo è un artista della penna. Camilleri merita i nostri elogi per la sua attività di uomo di lettere, non certo per quella di propagandista bolscevico, della quale non si è mai vergognato. Quanto al suo commissario Montalbano, non credo sia obbligatorio osannarne l' invenzione: a me sta sulle balle. Pretendo di poterlo affermare senza essere condannato per blasfemia. Una mia amica mi informa che Camilleri tempo fa salvò un gattino dalle grinfie di alcuni ragazzetti che se lo rimbalzavano quale pallone. Una scena orribile cui l' autore isolano pose fine prendendo con sé il povero felino, il quale gli restò accanto per 18 anni. Questo episodio mi intenerisce e mi convince che Andrea era una persona generosa e sensibile. Gliene rendo merito. di Vittorio Feltri