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Vittorio Feltri: "Sarà una ecatombe. Finiremo tutti travolti dai fessi sui monopattini elettrici"

Cristina Agostini
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È iniziata da alcuni giorni l'era dei monopattini che già ci stanno antipatici perché - e se ne ignora il motivo - essi hanno facoltà di filare fino a 20 chilometri all'ora perfino sui marciapiedi, come del resto le biciclette davanti alle quali i vigili urbani chiudono un occhio, sono tolleranti benché costituiscano una minaccia per i cittadini appiedati, costretti a districarsi non solo nel traffico stradale ma anche sulle strisce ad essi riservate. Le città ormai sono trappole per chi cammina. I comuni si preoccupano di tutti coloro che vivono negli agglomerati urbani, tranne che dei pedoni. Sono state realizzate decine di piste ciclabili sulle quali sfrecciano donne e uomini impegnati a pedalare. Gli spazi per le automobili e i parcheggi si sono ridotti e per i motorizzati circolare è sempre più difficile. Gli automobilisti, che caricano di soldi l'erario, sono considerati dei paria. Non bastasse, adesso sono piombati nel casino generale anche i monopattini elettrici che sembrano zanzare impazzite e terrorizzano gli sfigati a passeggio. Questi nuovi aggeggi, usati con disinvoltura motoria soprattutto da giovanotti e giovanotte, zigzagano dovunque. Chi li maneggia mostra di divertirsi un mondo, mentre a chi li deve schivare conviene raccomandare l'anima al Signore per non esserne travolto. I monopattini sono armi letali che hanno già ucciso una persona, che non resterà l'unica vittima. Aspettiamoci una ecatombe, dato che i fruitori di questo mezzo innovativo e micidiale sono destinati ad aumentare per effetto della moda che li promuove. Leggi anche: "I gay sono degli eroi. Ma perché sfilare mostrando il cu***?". Il consiglio di Vittorio Feltri agli omosex Personalmente non avrei nulla da dire se tali schegge a rotelle compissero i loro slalom lungo le carreggiate riservate a moto e macchine, ma il fatto che gironzolino impunemente sugli spazi pedonali tra signore e signori che magari spingono carrozzelle recanti bimbi ci terrorizza e suscita in noi profonda riprovazione. Già vivere in una metropoli è complicato, anche perché i conducenti di utilitarie e supercar se ne fregano delle cosiddette zebre riservate a noi poveri tapini, se poi a costoro si aggiungono i monopattinisti abilitati a correre dribblandoci come fossero Maradona, beh, allora è finita. Ci toccherà stipulare polizze assicurative per proteggere le nostre gambe e non soltanto quelle. Rivolgiamo una supplica ai responsabili dei municipi, sindaci e assessori: lasciate pure che i bulli dei monopattini si schiantino contro tram e autobus, ma fate in modo che risparmino i nostri stinchi e i nostri piedi che sono arti indispensabili per andare a lavorare e rientrare a casa. L'incubo di essere travolti da certi fessi non è sopportabile. di Vittorio Feltri

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