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Vittorio Feltri, grillini smascherati: "Il delirio di pazzi che non sanno niente di economia"

Gino Coala
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Parte dalle pagine di Libero l'appello lanciato a Silvio Berlusconi e a tutti quei partiti interessati ad abolire il reddito di cittadinanza attraverso un referendum.  Caro direttore Feltri, leggiamo su Libero che Lei invita il presidente Berlusconi a prendere posizione contro il reddito di cittadinanza, auspicando una raccolta firme. Bene, perché già dal novembre scorso tutti i fine settimana la confederazione di Grande Nord, dal Piemonte al Veneto, dalla Lombardia all' Emilia, è in piazza per raccogliere le firme contro il reddito di cittadinanza, uno dei provvedimenti più iniqui della storia del Paese. Il 6 dicembre scorso, in una conferenza stampa a Milano, abbiamo illustrato l' iniziativa, primi tra tutti nel silenzio della politica italiana e di un centrodestra sonnambulo che non sembra voler reagire al populismo che ci sta portando nel baratro economico e culturale e nell' isolamento politico in Europa. Una delle nostre prioritarie battaglie sul campo, nelle piazze, sono proprio i nostri gazebo dove, con crescente adesione popolare, stiamo raccogliendo decine di migliaia di adesioni contro il nuovo sussidio assistenziale. Leggi anche: Giorgia Meloni a Libero: "FdI, comitati per eliminare il reddito di cittadinanza" Ben venga, direttore, chi tra le forze politiche liberali, democratiche, riformatrici, europee, vorrà unirsi e dare voce alla nostra iniziativa, è ora che i partiti rialzino la testa, si risveglino ed escano dai loro palazzi. Non si governa con i proclami sui social, non si risana un Paese se non si abbassano le tasse sul lavoro, sulle imprese, se non si applicano i costi standard sui servizi, se non si investe nella ricerca, nella scuola. Esattamente l' opposto di quanto assistiamo. Caro direttore, il reddito di cittadinanza è un bluff. Lo dicono anche un recente sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, uno studio di Unimpresa e La Stampa. Infine, un articolo del maggio 2015 del quotidiano lindipendenzanuova.com che dava conto della contrarietà di Salvini al reddito di cittadinanza («meglio la canna da pesca che dare il pesce», diceva). - Il sondaggio Ipsos per Corriere della Sera rilevava che il reddito di cittadinanza non piace al 46% degli italiani, contro il 44 per cento degli elettori favorevoli. Dove sono gli elettori contrari? Chi si oppone al reddito di cittadinanza è nelle regioni del Nord-Ovest, Valle d' Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia, e nel Triveneto. Al Nord chi dice sì è il 37,38 per cento, i contrari il 53 per cento, oltre la maggioranza. LA CLASSIFICA Secondo il quotidiano di Confindustria la classifica del reddito di cittadinanza vede al primo posto il Mezzogiorno. A beneficiarne saranno 34 province del Sud e delle isole, in testa alla classifica dei potenziali beneficiari. A Crotone quasi una famiglia su quattro ha un Isee sotto i novemila euro, un abito che calza a pennello per la misura del governo. A Napoli, Palermo e Caltanissetta rientra una famiglia su cinque. Al Nord i dati si invertono. A Bolzano il reddito va ad una famiglia su 40, a Belluno e Sondrio una su 30, a Varese una su 20. - Il quotidiano La Stampa pubblicava un grafico con la ripartizione del reddito: alla Campania va il 27% del reddito di cittadinanza. Alla Sicilia il 24%. Più della metà del provvedimento è per due regioni. - L' Agenzia Agi ha diffuso a novembre lo studio di Unimpresa, secondo la quale «la norma che mira a introdurre in Italia il reddito di cittadinanza corre il rischio di essere aggirata e può far esplodere il lavoro nero». «I vantaggi ci sarebbero sia per i lavoratori, perché la somma di reddito di cittadinanza e salario in nero sarebbe superiore alla paga regolare, sia per i datori di lavoro, perché risparmierebbero dal 30 al 60% sul costo del lavoro. Commercio, turismo, agricoltura, servizi di manutenzione e di pulizia sono i settori nei quali si potrebbero registrare i maggiori casi di anomalia e distorsione. Lavoratori part-time e con stipendio inferiore a 1.000 euro quelli potenzialmente più interessati a valutare forme di aggiramento della misura». RIALZARE LA TESTA Nel maggio 2015, il quotidiano lindipendenzanuova.com riportava le affermazioni di Salvini in una conferenza stampa da Marsala, in cui definiva il reddito di cittadinanza «una elemosina di Stato. A chi ha bisogno di mangiare preferisco regalare la canne da pesca piuttosto che il pesce». Caro direttore Feltri, il Nord ha bisogno di rialzare la testa. Noi lo stiamo già facendo, dica al presidente Berlusconi di guardare cosa già sta accadendo nelle piazze delle nostre città dove Grande Nord lavora perché non ci si rassegni al declino. Forza Italia si unisca a noi e, anzi, diamo vita alla raccolta firme per un referendum contro il reddito di nullafacenza. di Monica Rizzi *Responsabile della Segreteria Politica Confederazione Grande Nord Gentile signora Monica, ho letto la sua lettera apprendendo con soddisfazione che anche il suo gruppo è favorevole al referendum che annulli la legge insensata, anzi dannosa, la quale garantisce il reddito di cittadinanza a qualunque sventurato, dissanguando le casse dello Stato senza apportare alcun beneficio alla società. Dare soldi a individui che lavorano in nero, a camorristi, mafiosi vari e fannulloni è una iniziativa ispirata al delirio di alcuni pazzi ignari delle leggi economiche. Noi di Libero saremmo felici di collaborare con lei allo scopo di raccogliere le firme necessarie per promuovere il plebiscito abrogativo. Eccoci a sua disposizione. Segnalo che la leader di Fratelli d' Italia, Giorgia Meloni, è d' accordo con noi ed è pronta a sostenere una campagna per mandare alle urne i connazionali ostili ai sussidi, finanziati dalle tasse dei cittadini, consapevole che la maggioranza della gente voterebbe per eliminare l' iniquo provvedimento voluto dal Movimento 5 Stelle. Inoltre faccio presente che pure Anna Maria Bernini, professoressa di diritto e capogruppo di Forza Italia al Senato della Repubblica, si è pubblicamente dichiarata a favore del citato referendum, il cui esito dimostrerebbe che la distribuzione a capocchia di quattrini a chi non li merita non è accettata dal popolo. Infine, ci ha scritto per comunicarci la sua intenzione di appoggiare la nostra proposta anche l' ex ministro Mara Carfagna. Mi sembra che stia montando il desiderio di opporsi alle stravaganti idee di Gigino Di Maio e dei suoi sodali, secondo i quali la povertà si vince riempiendo le tasche dei lazzaroni anziché costringendoli ad imparare un mestiere e a sgobbare. Trattasi di una follia che dobbiamo respingere e azzerare. Ci auguriamo che Silvio Berlusconi comprenda l' importanza di lottare al nostro fianco al fine di battere i dilettanti pentastellati, impegnati a distruggere il Paese con un fisco i cui proventi vengono sperperati onde supportare i nullafacenti ovvero i soliti parassiti. Già ci tocca mantenere orde di immigrati allo sbando, accolti senza sapere dove metterli, se poi siamo obbligati altresì a stipendiare coloro che si grattano il ventre siamo rovinati. Solo il referendum ci può salvare. Qualora foste del nostro parere, fateci un fischio e ci coalizzeremo per evitare la catastrofe. di Vittorio Feltri

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