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Springsteen a Napoli, il promoter: "Non so se lo rifarei"

In 17mila in piazza Plebiscito per vedere il Boss. Il soprintendente: "Servono misure più restrittive, e poi niente recinti". L'organizzatore: "Non sa di che parla"

Giulio Bucchi
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"Sono del Sud Italia, è bello essere a casa". Con queste parole Bruce Springsteen ha salutato il pubblico aprendo il concerto in piazza Plebiscito a Napoli, sulle note  di O sole mio suonata dalla E Street Band. Springsteen ha fatto il suo ingresso sul palco a metà canzone portando in mano un cartone giallo a forma di sole con il titolo della nota canzone tradizionale napoletana. Dopo il saluto in ottimo italiano del Boss (i nonni materni erano di Vico Equense), il concerto  vero e proprio è iniziato con Long walk home. La polemica - Il giorno dopo il grande evento, però, non tutto fila liscio. Il soprintentende di Napoli Giorgio Cozzolino storce il naso sul luogo scelto per ospitare i 17mila fan che hanno pagato 75 euro per vedere il loro idolo. "Piazza Plebiscito dovrà essere concessa con misure più restrittive, è un bene pubblico e non lo si può recintare". Parole che fanno imbufalire l'organizzatore Claudio Trotta, storico promoter italiano del Boss: "Sono affermazioni gravissime. Questa persona non sa di cosa parla, non conosce i meccanismi. Non so se tornerei con una grossa produzione come questa a Napoli". E se Springsteen non lo porta un organizzatore privato, difficilmente riuscirà a farlo il Comune con le sue casse vuote. D'altronde, è stato lo stesso sindaco Gianni De Magistris ad ammettere che "i soldi per un evento simile non c'erano"...

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