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Blur, conto alla rovescia: domenica live a Milano, lunedì a Roma

La storica band britpop, a 22 anni dall'esordio, torna nel nostro Paese dopo la reunion e i concerti trionfali ad Hyde Park e a Londra 2012

Giulio Bucchi
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di Claudio Brigliadori Blur in Italia, conto alla rovescia. Sei anni di stop, poi il gran ritorno, a suon di sold out sui palchi più importanti d'Inghilterra. Nel 2009 sembrava una simpatica rimpatriata. Nel 2012 l'evento obbligato, per celebrare a modo loro le Olimpiadi in casa, a Londra. Ma ora ci hanno preso gusto, e arriveranno domenica 28 luglio a Milano (Ippodromo del Galoppo) e lunedì 29 luglio a Roma (Ippodromo delle Capannelle) già rodati e in formissima. In Italia, come nel resto d'Europa, proporranno una scaletta piuttosto ristretta, intorno ai 17 brani, sorta di best of in cui spiccano i grandi classici più qualche chicca recente, in testa quella Under the westway che ha fatto capire a tanti cosa ci si è persi tra scioglimento e ritorno. Il ritorno trionfale - Negli anni 90 Damon Albarn, Graham Coxon, Alex James e Dave Rowntree, si dividevano la corona di re del pop inglese. I rivali, eterni, erano gli Oasis e per molto tempo i vincitori della disfida sono sembrati proprio loro, i litigiosi gemelli Liam e Noel Gallagher. Poi, quasi in contemporanea, loro hanno detto basta mentre gli altri, i Blur, sono tornati insieme. Era il 2009 e l'ultimo album, lo sperimentale e un po' snobbato Think Thank, risaliva al 2003: millenni, per i ritmi sincopati e digitali degli Anni Zero. Una reunion trionfale, con l'apoteosi di due concerti da tutto esaurito ad Hyde Park, nella loro Londra, e una passerella trionfale a Glastonbury, il Festival più celebre d'Inghilterra. Alla fine i quattro ci hanno preso gusto e quella che doveva essere una semplice rimpatriata è diventata qualcosa in più. Nuovi live, brani inediti (The Puritan e la splendida, beatlesiana Under the Westway, con dedica alla grigia e ammaliante capitale britannica) e, soprattutto, l'evento che più di ogni altro ha segnato la loro carriera: il concerto di chiusura "non ufficiale" alle Olimpiadi di Londra 2012. Vent'anni di storia del pop - In attesa di capire se al tour internazionale di quesi mesi (prima dell'Italia, passerella trionfale al Primavera Festival di Barcellona, al belga Rock Werchter, allo Sziget in Ungheria ed al Coachella in California), seguirà anche un nuovo album, meglio fare in fretta ad accaparrarsi i biglietti per i due eventi italiani. Dal vivo, Albarn e soci sono ancora una forza della natura: il loro è un viaggio in 20 anni di musica inglese, dagli inizi influenzati dalla scena shoegaze e Madchester (l'album d'esordio del 1991, Leisure, è un piccolo acerbo gioiellino di chitarre sfrigolanti e melodie sospese) al pieno dell'epopea britpop (Modern life is rubbish e il capolavoro assoluto Parklife, con la scatenata marcetta omonima e l'inno simil-eighties di Girls & Boys), passando per l'ottimo album di chiusura della prima fase (The great escape) e la fuga verso lidi lo-fi che ammiccavano all'America di grunge e Pavement, al country, al Kraut-rock tedesco. Un calderone da cui emersero perle come l'omomino Blur (quello di Song 2, colonna sonora degli Anni 90 alternativi) e il meno compatto 13, album che con il singolone-gospel Tender li portò addirittura sul palco del Festival di Sanremo. Consiglio per chi li andrà a vedere senza conoscerli troppo: imparatevi a memoria il testo di The Universal: ascoltarla al termine del concerto senza saperla cantare toglierebbe un po' di gusto.   28 luglio 2013: Milano, City Sound, Ippodromo del Galoppo  Via Diomede, 1 (ingresso da Piazzale Lotto) Ingresso: 40 euro + prevendita. Prevendite disponibili da venerdì 8 febbraio alle 10 www.ticketone.it, call center 892 101  29 luglio 2013: Roma, Rock in Roma, Ippodromo delle Capannelle Via Appia Nuova 1245 Ingresso: 40 euro + prevendita Prevendite disponibili da venerdì 8 febbraio alle 10 www.ticketone.it, call center 892 101     

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