Mario Balotelli, la scenata negli spogliatoi che gli è costata la sostituzione
Italia fuori dal Mondiale. Una tragedia sportiva. Una figuraccia drammatica, con la complicità dell'arbitro e del dimissionario Cesare Prandelli. Una serata da incubo, e lo si era capito già alla fine del primo tempo, quando Marco Parolo si scaldava, sempre di più, come uno che sarebbe poi dovuto entrare in campo. Ed infatti è entrato: cambio a sorpresa, esce Mario Balotelli, nervoso, ammonito, squalificato e impalpabile. Un "mondialaccio" per il presunto Super Mario. Sostituito. Ma dietro al cambio non c'è tanto il giallo, non ci sono tanto gli acciacchi fisici. Dietro al cambio ci sarebbe la sua ultima, indigeribile, scenata. Il dubbio - Tutta Italia aveva capito che qualcosa non andava, guardandolo dopo la sostituzione, occhi lucidi, isolato, lontano dai compagno. Sospetti confermati dalle parole nel post partita di due senatori come Gigi Buffon e Daniele De Rossi. Sospetti ulteriormente confermati dall'ultima pièce di Mario: subito fuori dagli spogliatoi, mentre tutta la nazionale restava chiusa dentro, per due ore. Lui no, sul pullman, senza salutare nessuno, senza guardare nessuno, senza rispetto per nessuno. Lui solo con l'inseparabile paio di cuffie sulle orecchie. Poi, Balotelli, lo hanno tirato giù quasi a forza da quel pullman: nello spogliatoio parlavano Prandelli e Andrea Pirlo. Il primo annunciava ai giocatori le dimissioni, il secondo - dopo 112 partite in azzurro e un Mondiale vinto - il ritiro dalla nazionale. Non poteva non esserci, Mario. Ma lì ce l'hanno quasi trascinato. La scenata - Tutta Italia aveva capito che qualcosa non andava. Che qualcosa era successo. Siamo alla fine del primo tempo, nello spogliatoio dell'Italia. Prandelli pochi minuti prima, in campo, ha cercato di catechizzare Balotelli. Negli spogliatoi gli muove un appunto: "O cambi o ti cambio" avrebbe detto il ct. E lui: "Lasciatemi stare e fidatevi di me" la reazione stizzita dell'attaccante. Poi urla, qualcuno che riferisce di "oggetti volanti", una sedia spostata con irruenza. I compagni reagiscono, si arrabbiano, i senatori gridano. Un piccolo far west, insomma, innescato dalle bizze di Balotelli. Una scenata inaccettabile. Per Mario l'ennesima occasione sprecata. E, forse, l'ultima. Altre ricostruzioni dicono che, prima dell'intervento di Prandelli, ci ha pensato capitan Buffon a rimbrottare la squadra, a fare "la parte" del ct e dire: "Così nbon va, svegliamoci!" Le parole di Gigi - Difficile che dopo la lite negli spogliatoi - che nei fatti gli è costata la sostituzione - Balotelli ritrovi la via azzurra. Lo dimostrano le durissime parole di Buffon: "Si sente dire che c'è bisogno di ricambi, che io Pirlo, De Rossi, Barzagli, Chiellini siamo vecchi. Ma quando c'è da tirare la carretta ci siamo sempre noi in prima fila (...). Quando si va in campo si deve fare: non basta più dire vorrebbe fare o farà. Bisogno sempre dare il meglio: qualcuno lo fa sempre, qualcuno no, e qualcuno forse proprio non ha di più da dare. In campo si vede chi c'è e chi non c'è". E Balotelli nel secondo tempo non c'era. A Mario fischieranno le orecchie. E poi De Rossi... - Poi ecco De Rossi, fuori per infortunio nel match contro l'Uruguay. Sguardo teso, occhio un po' spiritato. "Non dobbiamo trovare alibi, ma neppure dimenticare in fretta. Dobbiamo tenere bene in mente quello che è successo e ripartire da uomini veri. Non dalle figurine o dai personaggi: quelli non servono alla Nazionale". Parole che pesano come pietre: di chi starà parlando, De Rossi? E, poi, ancora: "Le parole di Buffon? Sono d'accordo, sottoscrivo ogni virgola dei suoi concetti. Noi, è vero, incarniamo lo spirito giusto e ci mettiamo sempre la faccia. Chi non si sente di infondere lo stesso impegno e non ha la stessa passione rimanga a casa". E dopo questo Europeo, quando giocheranno gli azzurri, il mai Super Mario Balotelli a casa, con buona probabilità, ci resterà.