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SOSPETTI DI COMBINECon 170 mila euro si compra il Ghana

Nicoletta Orlandi Posti
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Vengono fuori inaspettate e desolanti accuse ai danni della Federcalcio del Ghana, sul banco degli impoutati per aver truccato alcune amichevoli pre-Mondiali della propria nazionale. Queste le accuse del quotidiano inglese The Daily Telegraph, rivolte specialmente al presidente della Federcalcio ghanese Kwesi Nyantakyi, che avrebbe incontrato alcune “società di investimenti” e si sarebbe accordato con gli emissari per pilotare il risultato di alcune amichevoli del Ghana in cambio di somme di denaro. Il Telegraph ha inoltre reso pubblico un video nel quale un giornalista, fingendosi appunto uno di questi uomini d'affari coinvolti nel giro delle scommesse, ha incontrato circa un mese fa a Miami Nyantakyi, trovando un accordo per truccare alcune amichevoli della propria nazionale per la cifra di 170.000 dollari a partita (circa 120.000 euro). L'incontro sarebbe stato favorito dal dirigente della Federcalcio ghanese Obed Nketiah e dall'agente Fifa Christopher Forsythe, che durante la riunione incriminata afferma: «Voi dovete venire da noi e dirci che risultato volete. Noi ci rivolgeremo agli arbitri che abbiamo già unto di denaro e faranno quello che gli diciamo. E voi guadagnerete quello che volete». La Federazione è dunque anche accusata di complicità con le organizzazioni che gestiscono le scommesse clandestine. Una volta che la notizia ha fatto il giro del web, la Federazione africana ha smentito tutta la faccenda tramite Twitter («Il presidente nega l'esistenza di un accordo contrattuale su partite truccate come rivendicato dal quotidiano britannico») e ha prontamente denunciato Forsythe e Nketiah. Non è la prima volta che una nazionale di calcio africana viene accusata di combine: alla fine di maggio, un'amichevole tra la Nigeria e la Scozia aveva destato grande scandalo poiché era terminata con un pareggio causato da ben due autogol della squadra nigeriana: tra gli indagati vi era anche il centrocampista africano della Lazio Onazi che si era tuttavia prontamente tirato fuori dalla bufera sempre via Twitter. Anche in Brasile non c'è da stare tranquilli. Infatti gia alcuni mesi fa il capo della sicurezza Fifa, Ralf Mutschke, si era espresso in merito, affermando che la minaccia delle scommesse sarebbe potuta abbattersi sulla fase a gironi, che presenta partite nelle quali giocano squadre che hanno oggettivamente poche possibilità di passare e che quindi sarebbero più inclini ad accettare tangenti da criminali. Le sue parole: «Bisogna effettuare una valutazione del rischio in ogni singola partita. La finale non è probabilmente a rischio, la fase a gironi è una situazione diversa per alcune delle squadre partecipanti». E proprio il Ghana adesso teme il “biscotto” tra Germania e Stati Uniti, alle quali basterà un pareggio il 26 giugno per agguantare il pass per gli ottavi e mandare beffardamente a casa proprio gli africani e il Portogallo. di ENRICO RIZIERO

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