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Il giustiziere del divieto di sosta: gomme tagliate a chi sgarra

Michele Focarete
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Per molti è l’unico che fa rispettare le regole. Anche se con modi poco ortodossi. Per altri è l’incubo del quartiere. Per le forze dell’ordine, invece, sta diventando una vera e propria primula rossa. E sì perché il giustiziere delle gomme ha ripreso alla grande a mettere la propria firma sugli pneumatici di quattro auto parcheggiate dove non si potrebbe, in via Giuseppe Pietri, una parallela di via Mecenate, al quartiere Forlanini, in Municipio 4. E non si è accontentato di un copertone per macchina, bensì di due, per rendere la vita più complicata al proprietario del mezzo.

Di certo the car killer si muove nell’oscurità per non essere visto e utilizza un punteruolo per la sua malsana vendetta. Il nostro giornale ne aveva dato notizia quando, dopo l’ennesimo raid, gli abitanti della zona lo avevano appunto soprannominato, “il giustiziere della notte”, ricordando la celebre pellicola del ’74 di Michael Winner, nella quale Charles Bronson, dopo aver perso moglie e figlia, violentate e uccise da balordi, si vendicava ammazzando a sua volta chiunque rappresentasse un pericolo per la società.

Qui non ci sono né morti e né feriti. E nemmeno persone che rappresentino un pericolo per la collettività. Siamo però di fronte a un asociale che invece di chiamare chi è preposto a multare chi sgarra, si fa giustizia da solo. Per alcuni residenti «un fuori di testa», che avrebbe bisogno di essere fermato e curato. Paolo Guido Bassi, capogruppo della Lega che conosce bene il quartiere perché vi abita da tempo, durante i primi raid del punzonatore folle, aveva puntato il dito contro la latitanza dei “ghisa” e aveva parlato di telecamere.

 

 

«A volte mi chiedo dove sia la polizia locale», erano state le sue parole. «A mio parere siamo di fronte ad un matto e come tutti i matti sono isolati e difficili da trovare. La polizia Locale è la più deputata allo scopo: non possiamo vedere solo pattuglie di giorno che fanno le multe, ma dovrebbero girare anche di sera. Per tutelare i cittadini e lo stesso squilibrato: se qualcuno lo scoprisse potrebbe anche rischiare di essere aggredito. Comunque, in via Pietri, faremo richiesta di una telecamera».

 

 

 

Ad oggi, però, nemmeno l’ombra. E neanche pattuglie di vigili di giorno. Tra l’altro le multe da elargire sarebbero tante, con grande soddisfazione per le casse comunali: auto parcheggiate sul passaggio pedonale o sulle zone adibite alla sosta delle moto, ma anche all’interno del breve tratto tra via Meleri e via Pietri, dove si affacciano gli ingressi della scuola materna ed elementare.

Lasciando perdere chi, in bici o in scooter, transita contromano. I 30 km all’ora, come recitano i cartelli, sono poi ignorati da molti. Lui, l’uomo dal punteruolo facile, si muove sempre davanti o nelle vicinanze di un palazzo di quattro scale, ubicato in via Zante 19, che però si affaccia su via Giuseppe Pietri. Chi parcheggia lì, nello spazio dei pedoni, rischia grosso.

 

 

 

Ed ogni volta per i malcapitati c’è voluto il carro attrezzi più denuncia per atti vandalici, sperando in un contributo alle spese dell’assicurazione. Franchigia a parte. Ad oggi, del giustiziere della notte, nessuna traccia. Mai come in questo caso, le vittime avrebbero preferito pagare l’ammenda, piuttosto che ritrovarsi con le gomme a terra. Il danno causato va oltre una semplice contravvenzione per divieto di sosta. E non solo dal punto di vista economico, ma anche di disagio e perdita di tempo.
«Episodi analoghi», ricorda Amilcare Tosoni, segretario Cisl F.P.M.M (Funzione Pubblica Milano Metropolitana), sono capitati ma tempo addietro e in altre zone. Che dire? Sono gesti estremi da condannare e chi li compie, oltre a rischiare di prendere le botte se viene sorpreso da qualche cittadino esasperato, si espone a una denuncia penale. Però bisogna fare anche una considerazione e non lo dico per giustificarlo: bucare le gomme è la conseguenza a una continua disattenzione di chi sosta dove non può, ma anche di una Amministrazione inefficace che non ha saputo risolvere il problema dei parcheggi, soprattutto nelle periferie».

 

 

 

Invece per Giorgio D.V., 68 anni, pensionato e portavoce di alcuni condomini del rione, «si è perso il senso civico a discapito della maleducazione e dei soprusi. E non mi meraviglierei se qualche giovinastro adesso cercasse di emulare l’uomo dal punteruolo facile. Purtroppo, mancano i parcheggi e i presidi di zona. Basterebbero un paio di multe al mese per far desistere che parcheggia male e chi buca le gomme».

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