Michelangelo viene portato a San Vittore
Vuoto assoluto nella cultura milanese: Boeri pensa al trasloco (in cella)
di Carlo Franza Vuoto nella cultura milanese. Vuoto assoluto. Vuoto nelle direttive e nelle trovate impaginate dall'Assessorato alla Cultura del Comune. Si fanno convegni per far risorgere la città, ma il buio è così totale che non si vede nessun alba. Non ho mai avuto una grande stima degli architetti, forse per aver ascoltato quanto diceva Federico Zeri ,e cioè come essi abbiano rovinato non solo il paesaggio italiano ma messo in ginocchio anche le Sovrintendenze italiane. Non basta, se poi viene preposto in un Comune come Assessore alla Cultura un architetto, allora apriti cielo. In questi giorni il nostro non amato assessore alla cultura del Comune di Milano, della Giunta Pisapia, Stefano Boeri, visto che le carceri italiane sono affollatissime in attesa di un'amnistia che le sfoltisca, compreso San Vittore, storica architettura, ha avuto una freschissima idea che è quella di portare e collocare quel capolavoro che è la Pietà Rondanini di Michelangelo sino ad oggi ospitata nel Castello Sforzesco, nel carcere milanese. La Pietà Rondanini è una scultura marmorea alta 195 cm. Scolpita tra il 1552 e il 1553 e rilavorata dal 1555 al 1564, Michelangelo vi ha lavorato fino a pochi giorni prima di morire. E visto che da qualche tempo per questo capolavoro ci si interroga a volergli trovare uno spazio più adatto che quello del Museo del Castello Sforzesco, ecco Boeri pensare al trasloco di Michelangelo in carcere. Esattamente nella Rotonda del Carcere di San Vittore. E per chi volesse visitarla, perciò si pensi a quanti turisti di passaggio,è necessario che ogni visitatore fornisca i suoi dati anagrafici. Povero Michelangelo, che sorte gli tocca. Boeri intende, a suo dire, dunque liberare la “Pietà Rondanini” dall'elegante nicchia in cui si trova attualmente, allestimento creato nel 1956 dal Gruppo BBPR (Banfi, Barbiano,Peressutti, Roger), per metterla ai ceppi di San Vittore. Neppure la Sovrintendenza ha levato un dito. E Michelangelo si rivolta nella tomba. C'erano altre proposte ben più valide che sono state negli anni sollevate per una nuova possibile collocazione. Nessuna, purtroppo presa in considerazione. Se se ne cercava una diversa dal Castello Sforzesco, bastava rifarsi all'idea di Emilio Tadini che voleva portare la scultura all'esterno del Castello sotto una campana di vetro. Resta che l'appannagio della cultura che fino ad oggi era di certo e sicuro interesse per la sinistra, oggi trova molte finestre aperte, giacchè idee bizzarre tornano con i primi freddi.