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Pquadro: la cartella che arriva in Borsa

Marco e Pier Paolo Palmieri

Hi tech, materiali pregiati e leggerezza in viaggio e in ufficio. Così i fratelli Palmieri rivoluzionano il mondo del lavoro

Nicoletta Orlandi Posti
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Cominciamo con qualche numero. Il fatturato Piquadro nell'ultimo esercizio chiuso il 31 marzo 2013  era pari a 56,3 milioni di euro. Nel primo semestre di quest'anno ha avuto un aumento del 9,1 per cento, netto. Una vera azienda modello! Fondata da Marco Palmieri (che è presidente e amministratore delegato) con il fratello Pier Paolo. Fucina operativa a Gaggio Montano vicino a Bologna. Lì si svolgono le fasi del design, circa sei persone all'opera, una trentina impegnate nella ricerca,  progettazione, pianificazione, controllo qualità, insomma un po' tutto. Questo è il frutto di investimenti che l'azienda sta facendo nel mondo aprendo negozi in molte città, da Milano in via della Spiga a Parigi in Faubourg St. Honoré. Insomma circa 100 negozi monomarca presenti in oltre 50 paesi del mondo, dalle maggiori città italiane fino a Hong Kong, Pechino, Shanghai e Taipei.  Un po' di storia? Il nome significa P al quadrato come l'iniziale del suo fondatore che ha avviato l'attività nel 1998 dopo 10 anni di produzione per conto terzi. Costruiscono uno spazio di 8000 metri quadri, alto tredici metri. Per ospitare uffici, magazzino e anche una palestra:  un progetto  realizzato dall'architetto Karim Azzabi. Le loro specialità sono l'ufficio, con piccola pelleria compresa, e gli oggetti da viaggio. La loro forza? Materiali di prima scelta, tecnologia e soprattutto la  leggerezza, questa è la loro carta vincente. Oltre alla pelle quale materiale usate? Palmieri risponde così a Libero: «Canvas, nailon, tessuti rubati allo sport, ma il segreto è saperli mescolare tra di loro per bordature, manici, tasche e quant'altro». Investi e vendi è vera questa affermazione? «In parte sì, bisogna andare avanti, la gente (che ama la buona qualità) esige il meglio anche sulla creatività e la certezza di un prodotto italiano che per loro è già sufficiente per la scelta finale».  Se dovesse convincere una persona a comperare un suo prodotto che cosa le direbbe? «Esattamente quello che ho spiegato a lei:  buona fattura con un design innovativo». Quando costruite per esempio un trolley tenete conto del peso? «Ovvio  il peso oggi è fondamentale, e ben chiaro anche per i miei dipendenti imput che ricordo sempre». Tra le storiche troviamo Modus e Blue Square, un vero concentrato di lusso sussurrato che solo il tempo e l'uso quotidiano possono valorizzare. È proprio il concetto dell'azienda “tech Inside” cioè tecnologia dentro è uno studio specifico sugli interni che devono avere dei gusci resistenti per dare sicurezza ai computer e quant'altro di fragile come gli occhiali. Nuovo nato «La sartoria», un progetto tutto taylor made. Qui il cliente ha la possibilità di scegliere tutto, dal pellame alle cuciture fino all'incisione dell'artigiano delle sue iniziali (in soli due giorni si può avere la valigia personalizzata). Questo è un discorso rubato alla storia e al nostro passato, quando si mettevano cifre sui fazzoletti, sulla biancheria (dalla camicia al pigiama), sulle valige in pergamena bianca, un fenomeno ora dilagante persino su prodotti alimentari come la Nutella e la Coca Cola. Ma ora Mister P sente l'esigenza di qualche cosa di più glamour e vorrebbe realizzare con il giovane Giancarlo Petriglia, il progetto «opera». Petriglia ha collaborato con Trussardi e con altre aziende portando i suoi capi nei più bei negozi del mondo. Dopo una stretta collaborazione nel mondo del luxory con Nicolas Ghesquière, e Vincent Darré  e dopo aver vinto il «Who is on Next». Direi che il ragazzo è vaccinato pronto per entrare in una grande azienda, per altro quotata in Borsa, e liberare la sua creatività. Altra collaborazione quella con Marras per il quale producono una capsule.  La prima presentata lo scorso 12 gennaio durante la settimana della moda maschile. Sono circa 15 pezzi che variano dal porta iPad, iPhone a zaini borsoni e piccola pelletteria e sono disponibili in pelle, in pelle e nylon camouflage o chek. Insomma una vita vissuta tra mille colori. di Patrizia Busnelli

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