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Dal Corriere alla Stampa: tutti stanchi del professore

Il Corsera chiede più ottimismo, la Stampa stufa delle buone intenzioni, il Sole tira le orecchie: finita la luna di miele con Monti

Giulio Bucchi
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Il Corriere della Sera, con Beppe Severgnini, scrive "Un po' di misura (e più fiducia)", mentre con Marcello Messori ricorda che "Essere competitivi non è poi così difficile". Come dire, cari professori sveglia che così non va bene. Massimo Gramellini su La Stampa scrive papale papale della "Politica del babau", cioè della strategia del terrore applicata con straordinario zelo da Monti ad ogni declinazione della vita italiana: conti, crescita, ammortizzatori sociali, lavoro. Giù giù, aggiungiamo noi, fino al fisco. E se Luca Ricolfi nel suo commento parla del "rischio delle buone intenzioni" (in sostanza, di rigore si può morire), pagina 4 del quotidiano torinese è emblematicamente titolata "Nella trappola del rigore".  Zingales, sul Sole 24 Ore, invita a ridurre il numero delle authority per non imbrigliare il mercato mentre il commento in prima avvisa che "la tempesta non è finita". Colpa della crisi globale, certo, ma per quello che conta in Italia Mario Monti non sta facendo quello che aveva promesso e quello che serviva. Dopo cinque mesi di luna di miele, se n'è accorta anche la stampa italiana.

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