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Mario ora sente l'allarme lavoro: "Soffre una famiglia su due"

CdM approva Def. Il premier: "Non si cresce fino al 2013. Progetto ambizioso: pareggio bilancio nel 2013". Poi parla di Atene...

Giulio Bucchi
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Ci sarà il pareggio di bilancio nel 2013, "progetto ambizioso", come chiesto dal Fiscal Compact, mentre "il nostro avanzo strutturale sarà dello 0,6%". Il premier Mario Monti esordisce così nella conferenza stampa in cui annuncia che il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza (Def), testo che da un lato presenta il programma di stabilità e dall'altro quello di crescita e riforme. "Gli italiani hanno dimostrato in questi mesi una grande maturità e civiltà - spiega il presidente del Consiglio ribadendo quanto detto stamattina al Coni -, questo è un patrimonio che non deve andare perduto. L'Italia si è trovata, si trova e ancora per qualche tempo si troverà in situazioni difficili a causa delle decisioni passate, la crescita è appena cominciata. Abbiamo voluto evitare un drammatico destino come quello della Grecia, in cui ci sono stati 1.720 suicidi". Insomma, i tempi duri continueranno se è vero, come sottolineato dallo stesso Monti, il Pil scenderà nel 2012 dell'1,2% (e non dello 0,4%, come previsto inizialmente dal governo con troppo ottimismo) e non ci sarà crescita fino al 2013. Oggi, ha ricordato il premier in mattinata, dei risvolti della crisi soffre "la metà delle famiglie italiane". Invito alla politica - Arriva anche la stoccata ai partiti: "Occorre la riforma della governance della politica", per procedere alle riforme promesse dalla Casta: riduzione del numero dei parlamentari, legge elettorale, trasparenza dei bilanci. Su queste tematiche - osserva il Professore - "è primaria la responsabilità dei partiti", ma i partiti non pensino che queste riforme "siano irrilevanti" per il "recupero di credibilità". Anche perché, spiega Monti, "noi siamo un governo breve chiamato a rispondere ad un compito lunghissimo". Al piano nazionale sulle riforme "affidiamo la dichiarazione trasparente di quello che il governo intende fare, ma anche la dichiarazione delle politiche da condurre per un certo numero di anni".

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