Maroni: "Pulizia è appena iniziata. Io segretario? Non sono interessato"
L'ex ministro dell'Interno: "I magistrati ci dicano in tempo breve se ci sono reati. La corsa alla segreteria? Non fa per me"
Roberto Maroni tira dritto e garantisce che la Lega Nord continuerà con la "pulizia avviata" dopo lo scandalo sui rimborsi elettorali (l'ultimo, grottesco, capitolo quello dei diamanti scomparsi e riconsegnati alla Guardia di Finanza dall'ex tesoriere del partito, Francesco Belisto). "Noi abbiamo cominciato: Bossi si è dimesso, Renzo Bossi si è dimesso da consigliere regionale, Belsito è stato espulso, Rosi Mauro è stata espulsa (anche dal gruppo al Senato del Carroccio, ndr), Monica Rizzi si è dimessa da assessore, verrà sostituita - ha tuonato l'ex ministro dell'Interno -. E continueremo sino a che non sarà finita. Nessuno può dire io non faccio errori, la diversità della Lega rispetto agli altri partiti è che quando ce ne siamo accorti siamo partiti subito a far pulizia e Umberto Bossi, per primo si è dimesso da segretario federale", ha spiegato in un'intervista a Radio Pineta. "Bossi non sapeva" - "Il danno fatto e il dolore provocato ai leghisti - ha proseguito Maroni parlando dell'inchiesta - è tale che i magistrati devono entro breve tempo dire se ci sono o non ci sono reati". Il triumviro del Carroccio ha precisato di non essersi mai "occupato dell'amministrazione e dei soldi ma solo di politica". E ha ribadito che non crede che Umberto Bossi fosse a conoscenza dell'uso dei soldi del movimento. "Conosco Umberto Bossi meglio degli altri, l'ho conosciuto nel 1979 prima ancora che la Lega nascesse e so che è uno che non gliene frega niente dei soldi anzi ha vissuto per tantissimi anni in un monolocale con la Manuela Marrone", ha raccontato. "Io conosco questo Umberto Bossi, mi rifiuto di pensare che sia consapevolmente mezzo di mezzo". "Dopodichè - ha continuato - aspetto di sapere e spero che i magistrati presto facciano luce". "Tutto quello che è successo nei nostri confronti lo abbiamo accettato" diversamente dagli altri partiti, ha proseguito, "non vorrei che queste cose rimangano lì appese per 5 o 6 anni facendo finta di niente". "Non voglio fare il segretario" - Quindi Bobo sostiene di non essere interessato alla corsa per la poltrona di segretario federale del movimento, lasciata libera dopo il passo indietro di Umberto Bossi: il prossimo segretario sarà eletto il 30 giugno e il primo aprile prossimi. "Non mi interessa la corsa alla segreteria", ha affermato il triumviro del Carroccio, a Radio Pianeta, confermando quanto sostenuto in un'intervista al Corriere della Sera ("Il segretario potrei non essere io", aveva detto). L'ex ministro dell'Interno ha spiegato che sarà una struttura collegiale a sostituire Umberto Bossi e non ci sarà un'altra figura "carismatica".