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Marò, l'India ci prende in giro Altri 14 giorni in carcere

La Corte estende la carcerazione dei due militari italiani accusati dell'omidicio di due pescatori. In galera dal 5 marzo

Lucia Esposito
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Il magistrato di Kollam, nello stato meridionale indiano del Kerala, ha esteso di altri 14 giorni la carcerazione preventiva dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, dal 5 marzo detenuti nella prigione di Trivandrum con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati somali lo scorso febbraio. I due militari sono comparsi davanti al giudice istruttore accompagnati dal console generale a Mumbai, Giuseppe Cutillo, e all'addetto militare in India, contrammiraglio Franco Favre. Il prolungamento dei termini di custodia giudiziaria era già stato previsto la scorsa settimana da fonti che seguono l'inchiesta. Le indagini - La polizia avrebbe infatti ancora bisogno di tempo per completare le indagini prima di decidere per un eventuale rinvio a giudizio. Gli investigatori, guidati dal commissario di Kochi Ajit Kumar, sono in possesso anche degli esiti della perizia sulle armi dei marò consegnata circa dieci giorni fa. Secondo le conclusioni della prova balistica condotta in un laboratorio della polizia scientifica a Trivandrum, anticipate dalla stampa, a uccidere i due pescatori indiani lo scorso 15 febbraio sarebbero stati due fucili d'assalto modello Beretta in dotazione all'unità militare anti pirateria in servizio sulla petroliera Enrica Lexie.  

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