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Strage Utoya, Breivik in aula: "La mia fu legittima difesa"

Norvegia, al via il processo contro il folle che uccise 77 persone. Fa il saluto nazista e spiega: "Azione contro traditori Stato"

Lucia Esposito
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E' entrato in aula con aria di sfida e il pugno alzato. La testimonianza di Anders Behring Breivik, il militante di estrema destra responsabile delle stragi di Oslo e Utoya costate la vita a 77, è prevista per domani, martedì 17 aprile, ma oggi ha parlato davanti alla Corte. "Sono uno scrittore", ha detto presentandosi in aula. Liberato dalle manette, Breivik ha sorriso e poi salutato le famiglie delle vittime con il braccio teso ed il pugno serrato. Un saluto, spiega Breivik nel suo manifesto, che rappresenta "la forza, l'onore e la sfida ai tiranni marxisti d'Europa. Non riconosco i tribunali norvegesi. Avete ricevuto il vostro mandato da partiti politici che sostengono il multiculturalismo", è stata la sua prima dichiarazione alla corte, davanti alla quale ha sottolineato di "riconoscere i fatti ma non mi riconosco colpevole" da un punto di vista penale.  "La mia fu legittima difesa" - Nel corso della lettura dei capi di imputazione per terrorismo e omicidio premeditato, Breivik ha dichiarato di aver agito "per legittima difesa" contro coloro che considera i traditori dello Stato, la cui colpa sarebbe quella di aver spalancato le porte "all'invasione musulmana" nel Vecchi Continente. Il fanatico ha descritto le sue azioni come "crudeli, ma necessarie". Nel momento in cui in aula è stato mostrato il suo video di propaganda, che Breivik aveva diffuso nel giorno degli attacchi, si è commosso, ha iniziato a tremare con gli occhi lucidi e il viso arrossato. Nel momento in cui sono state mostrate immagini inedite dell'attentato, invece, è tornato impassibile. Perizie contrastanti - Il tribunale era colmo di sopravvissuti alle stragi, dai familiari delle vittime, dai giornalisti, tanto che la diretta del procedimento è stata trasmessa sui monitor a circuito chiuso e in altre 17 procure del Paese. "L'ultima volta che l'ho visto dal vivo stava sparando ai miei amici", ha detto Vegard Groeslie Wennesland, 28 anni, sopravvissuto alle stragi. La Corte deve sostanziamente decidere tra due perizie psichiatriche: la prima aveva stabilito che l'estremista di destra era incapace di intendere e volere, e se sarà confermata spalancherà le porte del manicomio criminale al killer. La seconda, presentata pochi giorni fa, non ha invece trovato prove di psicosi: in questo caso Breivik rischia la pena massima di 21 anni, che potrebbe essere prolungata indefinitamente in caso i giudici decidano che vi è la possibilità di una reiterazione del reato".

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