Morto Petrini, l'ex calciatore svelò doping e scommesse
Scomparso a 64 anni l'ex attaccante di Milan, Torino, Roma e Bologna. In due libri denunciò i mali del pallone
Si è spento a 64 anni Carlo Petrini, ex attaccante di Milan, Torino, Roma e Bologna tra anni Sessanta e Settanta. Era da tempo malato ed è morto all'ospedale di Lucca. Cresciuto nelle giovanili del Genoa, ha vinto la Coppa Italia 1970-1971 con il Torino. Ma la fama maggiore, suo malgrado, la raggiunse una volta lasciato il campo. Con il suo libro-denuncia autobiografico Nel fango del Dio pallone (2000), in cui parlò di doping, scommesse, partite vendute. Pagine ricche di aneddoti e veleno sul calcio degli Anni Settanta, in cui Petrini tira in ballo anche personaggi mai sfiorati dallo scandalo del calcioscommesse 1980, a cominciare da alcuni calciatori della Juventus. Un altro suo libro, Il calciatore suicidato, affronta la questione della misteriosa morte di Donato Bergamini, il calciatore del Cosenza che perse la vita nel 1989 e su cui Petrini adombrò l'intervento della 'ndrangheta. Voce critica, ha sempre legato le morti degli ex calciatori della sua generazione, da Beatrice a Saltutti, fino ai casi di Sla più recenti di Signorini e Borgonovo, all'abuso di sostanze dopanti.