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Madre lo sgrida per il fumo Ragazzino muore suicida

Il 13enne rimproverato dalla mamma, lo aveva pizzicato con la sigaretta. Aumentano i ragazzini che si tolgono la vita

Nicoletta Orlandi Posti
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Ci si uccide per la perdita del lavoro, o dell'impresa, o perché non si può più vivere con la pensione. Ci si uccide perché si trova insopportabile la vita, o ci si sente infinitamente soli. Ci si uccide, però, anche per un rimprovero, per un brutto voto a scuola, per un litigio con mamma e papà. E sono questi i gesti che lasciano senza parole, generando un'angoscia profonda. L'ultimo caso è successo a Catania, in una giornata terribile, costellata da atti di disperazione, provocati dalla crisi economica. La vicenda - Per Simone, invece, che avrebbe compiuto 14 anni il prossimo fine maggio, non c'erano certo angosce economiche; non aveva mai avuto problemi nè mostrato disagi psicologici. Alla base del suo gesto estremo vi era stato il rimprovero da parte della madre che lo aveva sgridato perchè lo aveva sorpreso a fumare. Secondo quanto ricostruito, la donna aveva fatto notare al figlio che il fumo nuoce alla salute, ma senza usare toni particolarmente severi. Il padre del ragazzo non era in casa al momento della tragedia, perchè fuori per lavoro ed è rientrato d'urgenza a Catania. Una sorella più grande studia all'università di Milano e ieri aveva chiamato, felice dopo avere superato brillantemente un esame. La famiglia, disperata, si è chiusa nel slenzio, e non intende parlare con i giornalisti. La procura della Repubblica ha ritenuto di non fare svolgere ulteriori indagini, ritenendo il caso chiaro nella sua dinamica, e quindi ha chiuso il fascicolo e ha disposto la restituzione della salma alla famiglia. Solo qualche giorno fa si è verificato un altro caso di suicidio di un ragazzo nella provincia di Oristano, che si è impiccato in campagna. Numeri inquietanti - In Italia 374 bambini tra i 10 e i 14 anni nell'arco degli ultimi 27 anni hanno voluto smettere di vivere.  Dati forniti  dal  Servizio per la prevenzione del suicidio dell'ospedale S. Andrea in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio celebrata nel settembre scorso. Ogni anno, secondo le stime, 4 mila persone decidono di togliersi la vita. Ma il fenomeno dei suicidi tra i giovani  è  in aumento. A  togliersi la vita sono più spesso i maschi, con un rapporto di tre a uno rispetto alle femmine. L'organizzazione mondiale della sanità ha stimato che il 96% dei casi di suicidio sia dovuta alle patologie mentali sofferte dalla vittime. Anche se è innegabile che l'uso e l'abuso di sostanze stupefacenti e alcol, ormai una sorta di piaga diffusa tra i più giovanissimi, incida molto su questi gesti tragici. di Caterina Maniaci

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