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Il Pd non molla i rimborsi: "Servono se no chiudiamo"

Il tesoriere Misiani confessa: "Abbiamo speso tutto, senza quei soldi chiudiamo". E ammette un rosso di 43 milioni

Pruneddu Pietro
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Il Partito Democratico si aggrappa ai rimborsi elettorali. "I milioni di luglio ci servono, altrimenti chiudiamo". Antonio Misiano, tesoriere del Pd, in un'intervista al Fatto Quotidiano, ammette che il suo partito non può rinunciare all'ultima tranche dei rimborsi, in arrivo quest'estate. "Il Pd senza quei soldi non sopravviverebbe, ora in cassa abbiamo un disavanzo di 43 milioni di euro". Pd spendaccione - I democratici sono in rosso dunque, nonostante negli ultimi quattro anni abbiano ricevuto 200 milioni di euro di rimborsi elettorali a fronte di una spesa di 18 milioni spesi per le elezioni politiche del 2008. Ma allora come hanno speso tutto il resto del malloppo? "Dobbiamo pagare il personale, il partito vive sempre. Noi trasferiamo i soldi delle amministrative sul territorio". Ieri la Lega Nord ha fatto sapere che rinuncerà alla sua fetta dell'ultima tranche di rimborsi. "Anche Di Pietro ha detto che li darà agli esodati. Se può lo faccia. Noi non possiamo", ammette candidamente il tesoriere del Pd.

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